Doppia regia operativa per la Ferriera

Da gennaio 2017 impianti e produzione faranno capo ad Acciaieria Arvedi. La logistica portuale resta a Siderurgica triestina
Giovanni Arvedi e Debora Serracchiani
Giovanni Arvedi e Debora Serracchiani

TRIESTE Cambia l’assetto societario della Ferriera di Trieste. È la novità più rilevante emersa ieri dall’incontro che i sindacati avevano chiesto alla commissaria straordinaria Debora Serracchiani e a Siderurgica triestina, per la quale ha partecipato il proprietario Giovanni Arvedi. Sul fronte dell’ambiente, tanto Serracchiani quanto Cgil, Cisl e Uil si dicono «rassicurati» dal prospetto dei lavori fornito da Arvedi. Quasi una corrispondenza d’amorosi sensi. Ma partiamo dal cambiamento in società. Il fondatore del gruppo ha annunciato che dal primo gennaio 2017 si concretizzerà il conferimento del ramo d’azienda che include gli impianti e un’ampia porzione dell’attività dello stabilimento triestino ad Acciaieria Arvedi, mentre Siderurgica triestina conserverà la parte della logistica portuale.

L’operazione, finalizzata a un rafforzamento industriale, richiede dal punto di vista formale alcuni passaggi in via di perfezionamento che porteranno una parte prevalente dei dipendenti in capo ad Acciaieria Arvedi, fermo restando che entrambe le società del gruppo, Siderurgica triestina e Acciaieria, sono interamente controllate da Finarvedi. Una novità che Claudio Cinti di Uil saluta con favore: «Conferma e rende più stabile il piano industriale».

 

La Ferriera di Trieste si reclamizza fuori città
La foto pubblicata da Siderurgica Triestina nella pagina pubblicitaria su Repubblica

 

Serracchiani ha chiesto che le tasse degli impianti triestini continuino a venire versate in loco, nonostante il riassetto. Sul fronte ambientale, la commissaria ha commentato: «Abbiamo verificato che l’attuazione dell’Accordo di programma del 2014 sta procedendo anche con il risanamento ambientale». «Siamo consapevoli - ha aggiunto Serracchiani - di non avere la bacchetta magica: dobbiamo continuare a lavorare sia sulla parte acustica sia sulla parte degli odori oltreché sugli impianti». Per Umberto Brusciano (Cisl) «l’incontro è andato bene»: «Siamo da sempre interessati a uno sviluppo industriale inserito in un contesto ambientale. L’Aia aperta, caratterizzata da verifiche continue dei dati, consente di farlo. E i risultati pubblicati di recente da Arpa ci confortano». La Cisl è soddisfatta anche «dalle prospettive occupazionali»: «Arvedi ha confermato il mantenimento della produzione sulle tre aree, a caldo, laminatoio e logistica, e la prospettiva di una crescita occupativa». «Positivo» anche il giudizio di Michele Piga di Cigl: «Sia sul fronte industriale che su quello ambientale». Ha aggiunto: «L’azienda ha mostrato ampia disponibilità verso le istituzioni preposte alla sorveglianza, che per noi restano Arpa e Azienda sanitaria».

Un riferimento alla scelta del Comune di Trieste di dotarsi di un consulente per la valutazione dei dati prodotti dal monitoraggio sulla Ferriera: «È giusto che il sindaco si doti di uno strumento che non ha - è il commento di Piga -, anche se poi i referenti restano quelli. Non sono io a dirlo ma la legge». Per questo motivo, ha spiegato, il Comune non era parte dell’incontro. Ha detto ancora Cinti di Uil: «La tabella di marcia prosegue e viene rispettata, rileviamo un progressivo miglioramento dei dati ambientali. Dal punto di vista occupazionale, è iniziata la produzione del laminatoio: ci vorrà del tempo prima che vada a regime aumentando la produttività, ed è una buona prospettiva. Ciò che era stato stabilito dagli accordi si sta concretizzando». I rappresentanti sindacali hanno ricevuto aggiornamenti rispetto alla posizione dei 30 lavoratori che erano rimasti in capo alla Lucchini e il cui percorso di formazione e reinserimento è seguito dalla direzione regionale del Lavoro. Rsu e organizzazioni confederali hanno chiesto, allo stesso tempo, che il riassetto societario non determini una duplicazione delle relazioni sindacali, ricevendo «garanzie dall’azienda siderurgica sull’attivazione di un percorso condiviso», scrive la Regione.

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