Doppia protesi d’anca a paziente costretta alla sedia a rotelle



nterventi di una certa complessità vengono effettuati pure negli ospedali di rete. Anche in quello di Palmanova-Latisana. Nei giorni scorsi, ad esempio, è stato realizzato un intervento per inserire un impianto di protesi all’anca bilateralmente alla stessa paziente. Spiega il direttore della struttura complessa di ortopedia e traumatologia presso il presidio di Palmanova e Latisana, Giuseppe Tancredi: «L’intervento, che sta avendo un buon decorso, ha interessato una donna che da alcuni mesi era costretta su una sedia a rotelle. È stato eseguito attraverso la via anteriore, una modalità mininvasiva che comporta meno dolore, scarso sanguinamento, una precoce ripresa funzionale dell’arto».

Quest’operazione è stata eseguita nella sede della città stellata ed è la prima volta che accade nel presidio ospedaliero di Palmanova-Latisana. «Di solito – prosegue Tancredi – non si sottopone una paziente all’inserimento di entrambe le protesi in contemporanea per motivi legati soprattutto alla riabilitazione. Ma, essendo questa la richiesta della paziente, abbiamo deciso di intervenire attraverso la via mininvasiva anteriore, anche se più complessa in quanto richiede la presenza in sala di tre chirurghi, a differenza delle vie più tradizionali». Una sfida non da poco se si considera che nell’ospedale unico sono in servizio 9 chirurghi (4 con sede a Latisana e 5 a Palmanova), mentre in passato ce n’erano complessivamente 17.

«Un calo – spiega Tancredi – generato da pensionamenti, trasferimenti in altre strutture, ma soprattutto dall’assenza di ortopedici». Nel 2019, nell’ospedale di Palmanova-Latisana, si sono effettuati circa 400 interventi di chirurgia maggiore (ad anca, ginocchio e spalla), un numero maggiore rispetto al 2018. «Ringrazio i chirurghi – commenta Tancredi – perché simili numeri e qualità si sono raggiunti grazie ai loro impegno e dedizione. Mi auguro che questi risultati fungano da richiamo per altri professionisti». Con il 2020, Palmanova entrerà a far parte dell’Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale. «L’auspicio – conclude Tancredi – è che vengano indetti i concorsi per consentire di lavorare al meglio e di specializzarci ulteriormente». –



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