Doppia ispezione in Ferriera nel giorno del patto sindacale
In una giornata convulsa con due ispezioni all’interno dello stabilimento: da parte del Nucleo operativo ecologico (Noe) dei carabinieri a seguito di un esposto presentato in Procura dai Verdi e dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (Arpa) per un problema verificatosi agli impianti, Gruppo Arvedi e rappresentanti dei lavoratori firmano l’accordo sul mutato assetto aziendale dello stablimento siderurgico. Nella sede di Confindustria, al termine di un incontro conclusosi a metà pomeriggio, tutte le firme vengono poste sotto il verbale di accordo che stabilisce che 447 degli attuali 505 dipendenti di Siderurgica Triestina dal primo gennaio 2017 passeranno in forza ad Acciaieria Arvedi. Rimarranno sotto la sigla St dunque soltanto 58 lavoratori e sono per l’esattezza quelli dell’area logistica (compresi i servizi di spedizioni e di vigilanza) e il reparto di manutenzione logistica. Il cambio di casacca riguarda invece i reparti produttivi del ciclo a caldo e del ciclo a freddo, le relative manutenzioni di area, i servizi tecnici e amministrativi di supporto alla produzione e all’organizzazione aziendale.
L’accordo conferma che sia al personale che rimarrà in St che a quello che passerà in Acciaieria Arvedi continuerà ad essere applicato il contratto nazionale dei metalmeccanici, che vi sarà equivalenza tra i premi di risultato, che a tutti i lavoratori saranno applicate le medesime condizioni e normative e che non vi saranno variazioni di sede di lavoro. I rappresentanti sindacali continueranno ad essere quelli attuali per tutti i lavoratori fino alla scadenza del mandato. Importante l’ultimo punto: in caso di cessazione di Siderurgica Triestina o di licenziamenti collettivi per riduzione del personale, i dipendenti saranno assorbiti da Acciaieria Arvedi. Saranno anche valutate con diritto di prelazione eventuali richieste dei lavoratori di passaggio da una società all’altra. Preliminarmente è stato confermato quanto già ribadito nel confronto precedente: l’operazione non prevede alcun esubero. Entro la fine del mese inoltre saranno riassorbiti la trentina di dipendenti della ex Lucchini che sono ancora in cassa integrazione.
La necessità di spacchettare l'organico (un'operazione alla quale per la maggior parte i rappresentanti sindacali inizialmente si erano dichiarati contrari) era stata spiegata nel modo seguente: risulta molto più semplice accedere a linee di finanziamento oppure ottenere mutui da istituti di credito sotto l'ombrello di Acciaieria Arvedi. D'altro canto non si potevano trasferire in blocco tutti i lavoratori dal momento che ora gli impianti risultano di proprietà di Siderurgica Triestina e soprattutto perché proprio a quest'ultima società è intestata la concessione data dall'Autorità di sistema portuale per quanto concerne la parte a mare dell'area occupata. All’incontro di ieri Siderurgica Triestina è stata rappresentata dal consigliere di amministrazione Francesco Rosato, Acciaieri Arvedi dal responsabile risorse umane Alberto Fietta e Confindustria da Alessandro Carta. Sull’altro fronte presenti rappresentanti sindacali o rsu di Failms, Uil, Fim-Cisl e Fiom-Cgil.
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