Dopo lo scandalo riqualificato il canile di Capodistria
CAPODISTRIA. Mentre in centinaia, in piazza Tito, ieri contestavano le decisioni del sindaco di Capodistria di non aver confermato la gestione del rifugio all'associazione "Litorale contro il maltrattamento degli animali", lui, il primo cittadino inaugurava il riqualificato canile municipale di Sveti Anton. In tre giorni, da quando i vecchi gestori hanno concluso il loro assedio dentro alla struttura e riconsegnato le chiavi, cento operai comunali hanno letteralmente trasformato la struttura. Giardinieri, elettricisti, muratori, falegnami, addetti alle pulizie, imbianchi hanno lavorato ininterrottamente giorno e notte per poter riconsegnare al litorale istriano il suo rifugio per cani e gatti.
«Il rifugio era ridotto ad una vergogna, - ammette il sindaco Boris Popovi„ - faceva schifo e ora la città e i comuni vicini disporranno di nuovo di uno dei canili più belli che uno possa vedere. Pulito, ordinato e con spazi adeguati ai cani, ai gatti e a chi li va a trovare e adottare». «I cani qui verrano trattati bene,- aggiunge - con rispetto e si farà di tutto, anche grazie ai volontari di Trieste, per trovare loro una famiglia adottiva». «Il nostro intervento e l'affidamento della struttura alla Komunala Koper è stato dettato dal parere negativo espresso dal ministero sul quel canile, - spiega - ci hanno imposto la chiusura causa troppe irregolarità è solo con una gestione seria da parte di una multiutility controllata dal Comune possiamo avere la certezza che le cose funzionino». Gli operai della Komunala Koper supportati da un dettagliato report fotografico riferiscono di aver trovato «carcasse di gatti, i servizi igienici impresentabili, i box sporchi, un'infestazione di pulci, l'erba alta e la struttura in uno stato di abbandono». Il primo cittadino riferisce che ogni hanno il Comune di Capodistria assieme a quelli di Isola e Ancarano destinava al canile 120mila euro «oltre a 10 mila euro solo da Capodistria per le sterilizzazioni e altri 20 mila euro per la manutenzione - sostiene - ma, viste le condizioni nelle quali abbiamo trovato la struttura, non veniva mai effettuata».
Attorno al canile ora si scorge una distesa di verde, le siepi sono state potate, i box dipinti di colori pastello, le cucce risistemate da un falegname e tutte le pareti esterne ed interne imbiancate anche grazie all'aiuto di alcuni volontari intervenuti per far riaprire velocemente il canile. «Non sappiamo dove sia stato il sindaco fino ad ora», replicano i referenti dell'associazione "Litorale conto il maltrattamento degli animali". «Le associazioni ed i singoli individui - aggiungono in una nota - hanno lottato per la legislazione sul benessere degli animali da 13 anni, ma lui si è presentato una sola volta al canile e questo in periodo elettorale». Le posizioni restano contrastanti ma il primo cittadino è certo che «quando anche chi protesta, se non lo fa per partito preso, vedrà come lo gestiremo e come lo abbiamo trasformato, resterà soddisfatto». «Intendiamo creare una struttura aperta alla cittadinanza - aggiunge - dove chiunque possa venire a verificare lo stato di salute dei cani e dei gatti e l'elevata competenza di chi lo gestisce». Il sindaco ha già predisposto burocraticamente la richiesta allo Stato per la modifica della legge che predispone l'abbattimento dei cani dopo 30 giorni dalla loro entrata in canile. Anche se nessun cane a Capodistria, dopo un mese di canile, è mai stato soppresso.
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