Dopo il rame rubati i tombini in ghisa

Agli ormai frequenti furti di rame, si aggiunge ora il furto di ghisa. Da alcuni tombini dell’Enel del parcheggio della zona del Galeone Pirata, tra via Giusti e via Parini, sono spariti i chiusini, ovvero le coperture metalliche. Sembra evidente che si tratti di furto, peraltro, molto facile da eseguire, poiché è sufficiente parcheggiare la vettura per poter operare senza essere visti.
Nei giorni scorsi gli operai dell’Enel hanno lavorato in zona, tuttavia, non è pensabile che possano aver lasciato scoperti i tombini, all’interno dei quali ci sono i cavi elettrici per l’illuminazione del parcheggio.
Il problema, tuttavia, non è tanto per i cavi elettrici, che sono comunque ben protetti dall’acqua grazie ad una spessa guaina, quanto il fatto che si tratta di tombini aperti, pericolosi per le persone, e soprattutto per i bambini, che magari attraversano i piccoli marciapiedi di separazione tra una fila di parcheggi e quella di fronte.
Si tratta, dunque, di chiusini di ghisa, materiale che non risulta molto costoso, ma ogni copertura di tombino pesa diversi chili.
Furti del genere sono stati segnalati in varie città e località della Lombardia, ma anche a Palermo e a Roma. Il costo per un singolo pezzo è irrisorio, ma il ripristino la situazione cambia: oltre ad acquistare un chiusino nuovo (il cui costo non è certamente calcolato in chilogrammi di materiale) c’è, infatti, da aggiungere il costo della manodopera. Alcuni Comuni hanno adottato soluzioni diverse, “incernierando” il chiusino sul cemento in modo da renderlo difficilmente asportabile.
A Grado, al momento si parla della sparizione di un paio di chiusini, è auspicabile una verifica generale su tutto il territorio comunale.(an.bo.)
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