«Dopo aver fatto 8 interventi e con numerose cicatrici ora sono davvero Tancredi»

Un tempo si chiamava Alessia e viveva a Roma

TRIESTE. «Amio padre piaceva il nome Leone, mi ha sempre visto combattivo. Mia madre preferiva qualcosa di più altisonante: Tancredi. Ecco come è nato il mio secondo battesimo...». Ironia e tanta sofferenza. Tancredi Leonard Erca oggi ha 34 anni e numerose cicatrici. Ce l’ha nel corpo: ha subito 7-8 interventi in 5 anni. E soprattutto ce l’ha nell’anima: «Il passaggio da donna a uomo è massacrante, ogni step ha il suo dolore e il suo grado di consapevolezza. Sono interventi lunghi», dice con la voce pacata di chi ha metabolizzato il malessere.

Un tempo si chiamava Alessia e viveva a Roma con la famiglia. «Sin dai primi anni di vita andavo al bagno dei maschietti, non ero come gli altri. Ma di trovarmi in un corpo sbagliato, l’ho interiorizzato a 17 anni. All’inizio non l’accetti, vorresti una vita “normale”, formare una famiglia. Poi il tempo e gli iter psicologici ti aiutano a capire che cosa sta accadendo nella tua vita e come affrontarlo. Non è semplice passare da una parte all’altra, non si tratta solo di costruire la nuova identità, il percorso da fare con se stessi prima di tutto è distruttivo. E poi arriva tutto il resto. Ma intanto vivi con mille domande: e se non mi fossi operato? È l’interrogativo che più mi tormenta. Gli interventi hanno lasciato segni indelebili. Ma non sono pentito, rifarei tutto. E se tornassi indietro ci metterei ancora più tempo».

Tancredi ha iniziato la terapia ormonale a 24 anni per poi operarsi la prima volta a 29, nel 2014. «Ho voluto aspettare perché avevo paura di dare una delusione ai miei genitori. Io sono stato adottato, so quanto i miei mi abbiano desiderato e temevo di farli soffrire. Ma poi ho capito che erano solo miei timori».

«La famiglia - continua - mi ha appoggiato, anche se ho fatto tutto da solo, a partire dal primo intervento di mastectomia a Firenze fino alla falloplastica a Palermo con l’equipe della dottoressa Adriana Cordova. In questi anni ho sofferto la solitudine e qualche schiaffo l’ho preso. Non è piacevole ritrovarti a cena con una ragazza, raccontarle la tua storia e dall’altra parte sentirti dire: “Ah ma allora non sei un uomo, e quindi cosa sei?”».

Dopo un lungo periodo tra Roma e Livorno, oggi Tancredi vive in Calabria, lavora nel mondo dello spettacolo e ha trovato la stabilità sentimentale: la sua ragazza, con cui sta da 5 anni, ha cambiato sesso, da uomo è diventata donna. «Abbiamo condiviso questo percorso e ci siamo aiutati a vicenda – racconta ancoraTancredi – Ci siamo conosciuti sui social, in un forum di persone transessuali. Poi, come accade sempre, ci siamo visti, piaciuti e innamorati».

L’iter ospedaliero del 34enne non è finito: «Purtroppo ho avuto un rigetto di protesi e devo operarmi di nuovo, ma voglio aspettare il momento giusto – spiega – Se sono felice? All’80 per cento vorrei poter dare di più alla mia ragazza, ma confido nel futuro per realizzarmi al 100 per cento».

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