Dopo 67 anni la storica insegna “Cremcaffè” sparisce da piazza Goldoni a Trieste
Era stata installata nel giugno 1955 su disposizione di Primo Rovis

TRIESTE Piazza Goldoni non avrà più lo stesso volto. La storica insegna di colore rosso “Cremcaffè”, che Primo Rovis aveva fatto installare nel giugno del 1955, da ieri non c’è più. Una ditta incaricata ha provveduto a smontarla pezzo per pezzo, lettera per lettera, per trasferirla in un suo magazzino. Quell’insegna rossa raccontava un capitolo della storia di Trieste, di quella del caffè, delle abitudini dei triestini, di un modo di intendere il rito di gustare l’espresso.
La decisione di rimuoverla è legata alla futura destinazione del foro commerciale sottostante, che la proprietà dell’immobile ora punta a riaffittare.
Da quando nel 1989 Primo Rovis cedette la società Cremcaffè, quel pubblico esercizio ha goduto per molti anni di una gestione diretta da parte della società che deteneva il marchio. Poi si sono succedute una serie di locazioni, che pur stravolgendo arredi e proposta, non avevano mai imposto un cambio dell’insegna, perché considerata un valore aggiunto. Lo scorso mese di maggio quel locale ha definitivamente chiuso. Chi arriverà non sarà più legato a quel marchio, che sparisce così definitivamente dalla piazza, ma certamente non dai ricordi.
Negli anni Settanta e Ottanta la Cremcaffè era una delle due vetrine occidentali più note a sloveni, croati, bosniaci, serbi e balcanici in genere.
Nel 1989 Rovis decise di vendere Cremcaffé alla Cogeco. Poi la società venne acquistata da un gruppo di operatori triestini sotto la sigla Fincat. Nel luglio 2003 la Julius Meinl acquistò il 50 per cento della Cremcaffè Trieste, annunciando di lì a pochi mesi l’incorporazione della società nella Incab Bolzano di proprietà al cento per cento della stessa Julius Meinl.
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