Dopo 4 anni la svolta per il tram di Opicina: lavori dall’1° settembre, in servizio nel 2021

Fissata la data di inizio cantiere per binari e traversine: ci vorranno 120 giorni, poi mancherà solo il via libera ministeriale
Lo scontro tra due tram dello scorso 16 agosto
Lo scontro tra due tram dello scorso 16 agosto

TRIESTE Il primo settembre si aprirà il cantiere per la sostituzione di due chilometri di binari e traversine, lavori da ultimare entro 120 giorni. Poi, una volta ottenuto il via libera dall’Ustif, l’ente ministeriale competente, il tram di Opicina dovrebbe essere in grado di tornare in servizio nei primi mesi del 2021. Il condizionale, in questa vicenda, resta comunque d’obbligo perché dal 16 agosto 2016, il giorno dello scontro frontale, è successo di tutto tra gare non andate a buon fine e ricorsi.

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Dal Comune trapela un cauto ottimismo anche se nessuno se la sente di dare tempi certi sul possibile taglio del nastro. L’assessore ai Lavori pubblici Elisa Lodi non si sbilancia: «Sono contenta di essere arrivata a questo punto, sarò soddisfatta quando vedrò gli operai al lavoro».

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Anche il sindaco Roberto Dipiazza, visti i precedenti poco felici, preferisce evitare di dare date. L’appalto è stato aggiudicato dalla Fenix Consorzio stabile Scarl di Bologna, il valore dell’intervento è di 888.376 mila euro e la durata dei lavori è fissata dal bando in 120 giorni, quattro mesi. Nel dettaglio, il cantiere sarà materialmente visibile nei primi giorni di settembre. Gli operai provvederanno a smontare gli attuali binari e le traversine nel tratto dal deposito, a pochi passi da piazzale Monte Re, fino all’Obelisco. Verrà, dove presente, rotto l’asfalto e tolto il doppio binario all’altezza della fermata dopo l’incrocio con via Campo Romano.

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Il cantiere interesserà inevitabilmente degli attraversamenti stradali: quelli della rotatoria in ingresso a Opicina e quelli con via Carsia e la stessa via Campo Romano. L’obiettivo, fa sapere l’amministrazione, è ridurre al massimo i disagi con l’auspicio di evitare chiusure, se non temporanee.

«Sono due chilometri di lavori – conferma Lodi – e il materiale è già nei depositi del Comune. Si tratta dell’intervento fondamentale per avere il via libera alla ripresa del servizio da parte dell’Ustif».

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In una seconda fase verranno fatte delle gare per interventi ulteriori, eseguibili con il tram già in servizio. Tra questi il consolidamento del capolinea di piazza Oberdan. Tutte opere già finanziate dalla Regione grazie a risorse, circa tre milioni di euro, messe a bilancio dall’allora presidente Debora Serracchiani. «Dal 2016 – ricorda ancora Lodi – abbiamo avuto una serie di complessità burocratiche non da poco per arrivare a settembre 2020». Le ultime, in ordine temporale, risalgono allo scorso febbraio quando è stato pubblicato il nuovo bando assegnato poi a marzo alla FenixConsorzio stabile Scarl.

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La gara precedente era stata condizionata da due ricorsi, uno al Tar e uno al Consiglio di Stato, e dal procedimento penale emerso a carico della Juliafer srl, la ditta che aveva vinto.

Gli uffici comunali erano stati costretti quindi a cancellare la precedente assegnazione e non essendoci un secondo nella graduatoria si è ripartiti da zero. —


 

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