Dopo 18 mesi di attesa riapre in via Caboro l’ex nido “Tutti Bimbi” diventato “San Giusto”

Torna di nuovo agibile in via Caboro l’ex asilo nido “Tutti Bimbi”, inaugurato ieri mattina dopo lunghi lavori di risanamento e ristrutturazione, ora denominato “San Giusto”. La sede completamente riqualificata riaprirà i battenti dal 7 gennaio prossimo accogliendo 59 iscritti, di cui 41 bambini dai 13 ai 36 mesi e 18 lattanti sotto i 13 mesi, oltre a 23 assistenti e 2 coordinatori. Finisce così un’attesa durata un anno e mezzo e accompagnata dall’esilio forzato nella struttura contenitore di Valmaura individuata come opzione provvisoria.
Il costo per l'intervento di riqualificazione, progettato dallo studio Benedetti ed eseguito dal raggruppamento temporaneo di imprese tra Impresa CP Costruzioni e Elettroimpianti, è stato di 755 mila euro. «Una struttura conclusa in maniera eccellente come questa è un vero regalo di Natale», ha sottolineato il sindaco Roberto Dipiazza, intervenuto all'inaugurazione con l'assessore ai Lavori pubblici, Elisa Lodi, e quello alla Scuola, Angela Brandi, oltre alla coordinatrice Consuelo Lovier.
Nato come nido “Regina Elena” nel 1932, in pieno ventennio fascista - erano anni in cui a Trieste si sventrava parte del centro storico e si pianificava di costruire edifici di edilizia popolare lungo le pendici del colle di San Giusto - è un edificio «storicamente rilevante - ha evidenziato Lodi - di cui abbiamo voluto mantenere la connotazione originaria nel corso dell’opera di ristrutturazione e di rinnovamento che ha garantito il superamento delle barriere architettoniche anche con l’installazione di un ascensore che rende la struttura totalmente accessibile a tutte le persone». «Questo asilo nido - ha aggiunto Brandi - che d'ora in poi si chiamerà “San Giusto”, è stato completato in modo assolutamente funzionale e confortevole e sarà un luogo di benessere molto importante per i piccoli».
La necessità dell’inserimento di un vano ascensore, funzionale, tra l’altro, all’abbattimento delle barriere architettoniche, ha rappresentato l'occasione per il ripensamento dell’impianto distributivo, ponderato grazie al confronto diretto con gli operatori scolastici, al fine di giungere a una maggiore razionalità degli spazi, una migliore suddivisione degli ambienti e una chiara separazione funzionale delle aree - davvero bella quella dedicata al riposino - nel rispetto della tutela culturale e paesaggistica dell’edificio. Nello specifico, negli spazi del pianoterra saranno accolti i più piccoli, dai 3 ai 13 mesi di età, mentre al primo piano le 5 sale predisposte saranno occupate per svolgere varie attività dai bimbi più grandi. Uno spazio arioso, dotato di ampie finestre con vista che spazia sulla città, sul mare e Tor Cucherna, una delle poche torri medievali triestine superstiti, Nel corso dei lavori, infine, sono state svolte anche specifiche analisi costruttive che hanno consentito di verificare il sostanziale rispetto dei parametri antisismici. —
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