Donnet: così Generali più forti in Italia

«Il riassetto accelera con numeri record. Puntiamo sul digitale e sull’innovazione. Pronti sulle polizze anticatastrofi»
Philippe Donnet
Philippe Donnet

Philippe Donnet, come procede il riassetto di Generali Italia?

Il riassetto sta procedendo più velocemente del previsto. Siamo stati in grado di ottenere risultati straordinari nei primi 9 mesi del 2014 in termini di crescita, redditività e valore. Alla fine dell’anno prossimo avremo completato il 95 per cento dell’integrazione che sarà pienamente realizzata entro la metà del 2016. Semplifichiamo il nostro modello di business, passando da 10 brand a 3, da 270 prodotti a soli 80, e avremo un assetto organizzativo e una macchina operativa più efficace. É un’impresa mai realizzata: nessuna operazione di questo tipo è stata completata in soli tre anni. L’integrazione non è tuttavia la nostra unica priorità. Abbiamo avviato un percorso di forte innovazione per migliorare il servizio sia ai clienti sia agli agenti-puntando sulla digitalizzazione dei processi amministrativi e commerciali e sullo sviluppo della telematica.

Digitalizzazione e telematica con quali obiettivi?

Il digitale ha l’obiettivo di permettere ai nostri agenti di offrire un maggior livello di servizio al cliente, basato sulla vendita e pagamenti in mobilità, e sulla digitalizzazione dei documenti. Abbiamo già consegnato alle reti di Generali Italia e Alleanza 4.500 tablet, creando dei veri “Punti vendita” in mobilità. Per quanto riguarda la telematica, abbiamo sviluppato una polizza il cui costo varia sulla base del comportamento alla guida. Oggi abbiamo già 600.000 polizze Black box nel nostro portafoglio che rappresentano il 33% della nuova produzione.

Quale sarà la nuova missione di Genertel, la compagnia diretta del gruppo?

La missione di Genertel è quella di consolidare la propria crescita senza aggredire il mercato. Il nostro obiettivo è la profittabilità del business. Ogni canale di distribuzione deve raggiungere una buona performance in termini di crescita e profittabilità.

Quali gli obiettivi sul mercato italiano di fronte alla concorrenza di nuovi soggetti come PosteVita o la stessa Intesa Vita e il rafforzamento di Allianz con l’acquisto degli asset di Unipol?

Il mercato assicurativo italiano è molto competitivo. Generali Italia è al primo posto nel settore Vita con il 16% del mercato e seconda nel danni con quasi il 21%, miglior bilanciamento del portafoglio vita e danni. Il nostro obiettivo è di mantenere una posizione di leadership attraverso la qualità, capillarità e diversificazione della rete distributiva. Le nostre agenzie hanno una dimensione tre volte superiore rispetto alla media del mercato. Dobbiamo saper sfruttare tutto il potenziale di cui disponiamo.

Alleanza ha una missione specifica nel campo della protezione delle famiglie. Un ruolo cruciale in tempo di crisi dei consumi. Con quali obiettivi?

Alleanza è una bellissima società, proprio per la sua missione particolare che vogliamo rafforzare e ampliare, offrendo sempre nuovi prodotti e servizi adeguati alla struttura produttiva. Stiamo lavorando su una copertura sempre più ampia.

Generali brucia le tappe e alza i dividendi
Il Ceo Mario Greco (al centro) con i manager del gruppo

La crisi aumenta le necessità di previdenza integrativa e su questo come intende muoversi Generali Italia?

Il nostro mestiere è quello di proteggere le famiglie e le imprese, e Generali Italia possiede tutti gli strumenti per poter assolvere in pieno a questa funzione. E difficile pensare che gli Stati da soli possano garantire un tenore di vita adeguato alle persone nel futuro. E mi riferisco alla crescente incertezza che grava sul futuro delle nuove generazioni.

Nascono nuovi rischi?

Sicuramente. Penso alle coperture catastrofali. Gli assicuratori possono avere un ruolo di primo piano per coprire questi rischi e dare protezione ai beni degli italiani. Per sviluppare questa attività, lo Stato deve creare le condizioni per far sì che le Compagnie possano intervenire.

Quando l’Italia uscirà dalla crisi?

Francia e Italia di questi tempi vivono le stesse difficoltà. Penso che non bisogna essere indifferenti a emergenze importanti come la disoccupazione giovanile. Certo, spetta ai governi attuare riforme adeguate per sostenere il mercato del lavoro».

Come vede le prospettive della bancassicurazione? Il Ceo Greco ha detto che Generali non è interessata a cercare grandi collaborazioni nella bancassicurazione in Italia.

Il nostro gruppo ha già accordi di bancassicurazione con alcune banche regionali e si sta sviluppando velocemente grazie anche all’accordo con Banca Generali che produce risultati molto superiori a quelli della media del settore in Italia.Stiamo bene così e i risultati lo confermano.

Come sta andando il 2014?

Nei primi nove mesi i premi sono cresciuti del 20%. La raccolta netta Vita è stata di 3,7 miliardi, circa due volte il 2013 e il risultato operativo, pari a 1 miliardo, ha quindi già raggiunto il livello del 2013. Il danni ha segnato un calo del 9% della raccolta, ma ha messo a segno un forte aumento della redditività, con un combined ratio al 92,4% e un utile operativo in progresso di oltre il 35% a 591 milioni».

Qual è il suo giudizio sulla risposta dei governi europei alla crisi in Europa?

Non faccio politica.

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