Domestiche e badanti, aumenta il “nero”
A Trieste, nell'ambito dei rapporti di lavoro domestico, cioè quelli che riguardano le pulizie in casa e l'assistenza agli anziani, prospera il lavoro nero. È il preoccupante dato emerso con maggiore evidenza nel convegno sul tema organizzato dalle Acli, svoltosi alla presenza della presidente provinciale dell'organizzazione, Erica Mastrociani.
Da uno studio che ha preso in esame l'ultimo quinquennio del lavoro svolto dallo Sportello Acli, risulta che i contratti stipulati sono in netto calo: erano 319 nel 2009, sono stati 162 nel 2013, seguendo un trend in costante discesa. Le consulenze offerte dallo Sportello hanno invece evidenziato una crescita: da 230 nel 2009 a 286 nel 2013 (ben 405 nei primi 10 mesi di quest'anno). Evidentemente, com'è stato sottolineato, molti accordi sono fatti al di fuori dell'ufficialità. Solo il 20% delle persone che richiedono una consulenza alle Acli poi stipulano un contratto. La conferma che l’attuale crisi è forte viene dal calo dei contratti di collaborazione domestica, prestazioni alle quali molte famiglie sono oggi costrette a rinunciare per difficoltà economiche, mentre sono costanti quelli di assistenza famigliare a favore delle persone non autosufficienti, perché di essi non si può fare a meno. Un altro campanello d'allarme scatta dall'analisi della tipologia oraria dei contratti: solo quelli di assistenza per non autosufficienti superano le 40 ore settimanali. Negli altri casi le ore regolarizzate raramente superano le 25: il resto probabilmente segue la via del “nero”, totale o parziale. Infine la nazionalità delle lavoratrici impegnate in questo settore: le più numerose sono rumene, seguono le ucraine, le italiane e le serbe. In coda slovene e croate. «Un fenomeno questo - è stato osservato - che sembra decisamente strano, vista la vicinanza con questi due Paesi». L'assessore comunale Laura Famulari ha detto che «per combattere il lavoro nero serve una maggiore collaborazione fra soggetti pubblici e privati e una correzione della normativa in essere, in modo da stimolare la regolarizzazione dei rapporti. In prospettiva sarebbe utile anche istituire l'albo delle badanti». L'assessore provinciale Adele Pino ha sottolineato che «le straniere non sottraggono posti di lavoro alle italiane».
Ugo Salvini
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