Domani Di Maio a Trieste per i 10 anni del “vaffa day”
TRIESTE. Dieci anni dal V-Day. Tanto è passato dalla manifestazione bolognese che, l’8 settembre 2007, lanciò il M5S di Beppe Grillo alla ribalta nazionale. I pentastellati celebreranno eventi in ricordo dell’anniversario in tutta Italia e lo faranno anche a Trieste, dove domani sono attesi diversi big, a cominciare da Luigi Di Maio.
Assieme al candidato premier in pectore, arriveranno i portavoce al Senato Nicola Morra e Paola Taverna e i deputati Danilo Toninelli e Laura Castelli. Il festeggiamento del decimo compleanno del “vaffa” fondativo grillino si terrà nel pomeriggio di domani alla Marittima (dalle 17 per il pubblico) e si accompagnerà alla presentazione della piattaforma Rousseau, tentativo di applicare una forma di democrazia diretta della rete che permetta agli iscritti di esprimersi sulle proposte di legge avanzate a livello parlamentare, regionale e comunale. «Festeggeremo il primo V-Day – spiega Paolo Menis – quando fu presentata una legge d’iniziativa popolare che verteva sulla legge elettorale. Sentivamo l’esigenza di intervenire su una classe politica non in grado di risolvere i problemi del Paese. Ci accusavano di essere populista ma l’iniziativa “Parlamento pulito” era una proposta concreta. A Trieste raccogliemmo 2.500 firme solo nel primo giorno. Purtroppo quella proposta non è mai andata in discussione come quasi tutte le leggi di iniziativa popolare». La spinta dal basso è da sempre una bandiera. «Il nostro primo progetto di legge in Consiglio regionale – così Elena Bianchi – era dedicato proprio a favorire la partecipazione dei cittadini. C’era dentro la modifica della legge elettorale non affrontata dal Consiglio in questa legislatura. E c’era la riduzione del numero di firme necessarie per presentare le leggi di iniziativa popolare e le proposte di referendum: risultati in questo caso raggiunti». La manifestazione di domani evidenzierà come di consueto la rivendicata diversità grillina dalle forze tradizionali. «Appena eletti – ricorda Andrea Ussai – abbiamo consultato i cittadini per chiedere a chi destinare la metà dell’indennità che restituiamo ogni mese e si è deciso di puntare sulle piccole imprese. Con i cittadini abbiamo discusso di reddito di cittadinanza e riforma sanitaria: un percorso di partecipazione che questa giunta non ha fatto. Il nostro modo di fare politica mostra grande differenza rispetto alla vecchia classe dirigente».
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