Docenti fuori graduatoria, 150 a rischio

Verso lo sciopero anche a Trieste maestri con diploma magistrale ante 2002 “vittime” della sentenza del Consiglio di Stato
PRIMO GIORNO DI SCUOLA MEDIA (SABA ) VIA DEL VOLGA STUDENTI IN CLASSE PROFESSORI CROCEFISSO (Silvano Del Puppo, MILANO - 2002-09-09) p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate
PRIMO GIORNO DI SCUOLA MEDIA (SABA ) VIA DEL VOLGA STUDENTI IN CLASSE PROFESSORI CROCEFISSO (Silvano Del Puppo, MILANO - 2002-09-09) p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate

TRIESTE Non si placa la rabbia delle insegnanti diplomate alle magistrali prima del 2001-2002, che secondo il Consiglio di Stato non hanno più diritto all’abilitazione. Era atteso da mesi il parere dell’Avvocatura di Stato sulla vicenda e il verdetto su come regolarsi di fronte a tale pronunciamento è arrivato, con nuovo effetto immediato per i circa duemila docenti ricorrenti, che saranno subito esclusi dalle Gae, le Graduatorie ad esaurimento, e dovranno passare alle graduatorie di Istituto, perdendo quindi il diritto alla cattedra fissa. In tutti gli altri casi, spiega in una nota il ministero, sarà necessario aspettare le rispettive sentenze nel merito, che, con ogni probabilità, si uniformeranno alla decisione del Consiglio di Stato.

La vicenda coinvolge 43.600 maestre e maestri in tutta Italia. A Trieste sono più di 150, in regione 300. Tutti avevano già denunciato la situazione qualche mese fa, quando era chiaro che la sentenza avrebbe penalizzato una larga fetta del personale che in alcuni casi lavora a contatto con i bambini anche da vent’anni. Dal 26 aprile al 3 maggio a Roma inizierà uno sciopero della fame, a Trieste le maestre annunciano una protesta il 2 o il 3 maggio. «È arrivato il parere dell’Avvocatura e il rischio reale ora è il licenziamento per tutti, anche per chi è di ruolo – spiega un’insegnante triestina che da tempo è la voce di un gruppo numeroso di colleghe di tutto il Fvg –, in questa situazione a Trieste sono 36 maestre di scuola primaria in ruolo dal 2016 con l’anno di prova superato, altre 59 persone nelle Gae, sempre per la primaria. Per quanto riguarda le scuole d’infanzia su 117 nelle Gae, 62 maestre hanno la riserva. A settembre si verificherà sicuramente una situazione di caos, perché non si troveranno supplenti. Vista la situazione drammatica per tantissime persone, ci si prepara a un nuovo sciopero, nei primi giorni di maggio, ma alcuni saranno anche a Roma per partecipare alla protesta».

Nonostante le mobilitazioni dei sindacati in tutta Italia, nonostante sit-in davanti a tanti uffici scolastici di tutte le regioni e petizioni corse anche sul web, nulla è cambiato per il momento. La sentenza del Consiglio di Stato, che lo scorso 20 dicembre ha escluso gli insegnanti dalle graduatorie per le cattedre di ruolo e li ha, in pratica, retrocessi in quelle per le supplenze, non viene modificata. «Ci sono maestre con esperienze di anni e anni nelle classi, che ora potrebbero ritrovarsi senza lavoro – spiega ancora la docente –, non viene preso in considerazione l’impegno maturato “sul campo”, non viene considerato il fatto che ai bambini mancherà la continuità, non si pensa a migliaia di persone che non potranno contare più su uno stipendio».

Cosa chiedono gli insegnanti? «Tra i sindacati che ci seguono qualcuno chiede la riapertura delle graduatorie ad esaurimento, altri che venga avviato un concorso riservato, ma noi invece – prosegue l’insegnante – chiediamo semplicemente l’apertura delle Gae per tutti gli abilitati diplomati magistrali ante 2002 e i laureati in Scienze della formazione primaria. Poi vogliamo al più presto la conferma dei ruoli e lo scioglimento della riserva di chi è entrato in Gae».

E gli insegnanti puntano a diffondere la notizia della problematica in atto, anche in vista dello sciopero del 2 o 3 maggio, che ha già messo in agitazione molte famiglie triestine. «I genitori della scuola dove insegno – prosegue la docente – sono al corrente e mi appoggiano, anche altri mamme e papà stanno seguendo la vicenda, ma purtroppo molti non ne sono a conoscenza. Per questo serve parlarne, la gente deve sapere quello che sta succedendo e che riguarda non solo migliaia di insegnanti ma migliaia di famiglie in tutto il Paese. Ci sono state anche una mozione in Comune a Trieste e un’audizione in Regione, come in altre città e in altre regioni, speriamo ancora che serva a qualcosa».

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