Docente aggredito a Pola da un gruppo di Rom

Le prime botte in una macelleria, poi la spedizione punitiva al pronto soccorso La lite a causa di un parcheggio e il filmato del pestaggio finisce su Youtube

POLA. È mancato un pelo che un gruppo di Rom di Dignano non uccidessero di botte il professor Zlatko Tkalcec, 55 anni, capo cattedra di cultura fisica presso l’ateneo istriano “Juraj Dobrila”. Il docente è stato salvato dal personale del pronto soccorso che in qualche modo è riuscito a neutralizzare i Rom scatenati e forse assetati di sangue che hanno anche demolito il laboratorio.

La lite era iniziata nella nota macelleria “Libero” la cui telecamera di sorveglianza ha filmato quanto accaduto. Ebbene come si vede nel filmato finito su Youtube (cliccare “mesnica libero tucnjava”) un Rom 52.enne ha aggredito il professore dopo un diverbio sorto al parcheggio. Tkalcec evidentemente in buona forma fisica, si è difeso sferrando a sua volta un pugno al suo aggressore che è finito per terra. Su di lui si è quindi scagliata la moglie del Rom e anche lei si è presa un bel pugno.

La polizia è arrivata subito dopo ascoltando le dichiarazioni delle due parti. Poi i coniugi Rom si sono recati al Pronto soccorso e il professor Tkalcec mezz' ora dopo al Reparto di medicina d’urgenza in un altro punto della città, per farsi medicare le ferite. «Ho aspettato un po’ prima di recarmi dal medico ha spiegato, proprio per evitare di incontrare nuovamente i Rom». E invece nella sala d’attesa c’erano ad attenderlo il 52.enne di prima e altri due Rom evidentemente in missione punitiva. Uno di essi ha colpito il professore al volto con una pietra tanto che il docente ha subito iniziato a perdere sangue.

«Ho cercato riparo entrando nell’ ambulatorio del pronto soccorso - ha aggiunto Tkalcec, però mi hanno seguito anche qui. Hanno ripreso a picchiarmi distruggendo l’inventario e ferendo alcune infermiere». «A questo punto - aggiunge -, il personale li ha bloccati altrimenti mi uccidevano, però sono riusciti a fuggire prima dell’arrivo della polizia. Dopo essersi fatto curare Tkalcec è stato rilasciato. «Ho chiamato un amico della polizia - ha detto -, per accompagnarmi a casa».

La polizia è riuscita ad individuare i Rom e l’opinione pubblica è molto amareggiata per il fatto che non sia stata pubblicata la loro identità, a differenza del nome del professore finito su tutti i media del paese. Purtroppo come spiega in un comunicato stampa diffuso dalla dottoressa Ksenija Druzetic Bozic a capo dell’Istituto per la medicina d’urgenza, l’ episodio non è isolato. «È successo più volte - ha spiegato -, che il nostro personale rischia la propria sicurezza sia durante gli interventi di pronto soccorso esterni che in ambulatorio». Una cosa è sicura: con i flussi migratori degli ultimi due decenni, Pola non è più la città tranquilla e sicura di una volta. (p.r.)

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