Doberdò, il lago si è alzato ma non è ancora allarme
DEL LAGO. La piena dell’Isonzo fa paura anche sulle rive del lago di Doberdò che è alimentato da percorsi sotterranei del fiume. Ieri il lago aveva raggiunto un’altezza di tre metri sul livello normale. Martedì scorso aveva superato i 4 metri, sfiorando l’ingresso della “Trattoria al Lago” e preoccupando i gestori del locale che già in passato si erano trovati in difficili situazioni. Nel 2000, infatti, l’acqua del lago aveva raggiunto un’altezza eccezionale, oltre 6 metri. All’interno del locale aveva superato il un metro e mezzo, causando diversi danni, in particolare all’impianto elettrico, e impegnando a lungo le squadre comunali della Protezione civile.
Il titolare della trattoria, Maurizio Fumis non nasconde la preoccupazione se dovesse continuare il maltempo, visto che a determinare l’aumento del livello sono soprattutto l’Isonzo, il Vipacco e qualche altro affluente.
In questo periodo la piena dell’Isonzo, oltre ad aver aumentato il livello dell’acqua nelle falde, già provoca apprensione alla Riserva della foce, per i continui allagamenti della strada che porta al centro visite, con interruzioni dell’attività nell’area protetta.
«Siamo abituati a vedere il lago da vicino – spiega Fumis – ma visto come si stanno evolvendo le condizioni meteo sono convinto che entro la fine della settimana tutto si rimetterà a posto, e i livelli dell’Isonzo e del Vipacco torneranno alla normalità. Nel 2000 - ircorda - abbiamo avuto danni ingenti ma nessuno, nonostante impegni e promesse, ci ha aiutato a trovare risorse per mettere in sesto la nostra attività. Non essendoci case nelle immediate vicinanze - sottolinea ancora Fumis - i danni dell’innalzamento del livello del lago sono comunque limitati».
Secondo gli studi di esperti dei fenomeni carsici, i laghi di Doberdò e Pietrarossa sono strettamente collegati tra loro, e si formano con l’allagamento di un tratto estremamente piatto alimentato dalle risorgive. Se l’Isonzo è in secca, l’estenzione dei due laghi si riduce di molto. Nei periodi molto piovosi il deflusso sotterraneo dell’acqua aumenta notevolmente il livello del lago di Doberdò (che è sotto il livello del mare). Quando la pioggia cessa, l’acqua defluisce anche attraverso un “inghiottitoio” presente sul fondo del lago, causando problematiche a valle. «Il primo a essere alimentato è il lago di Pietrarossa – spiega Fumis – ma una parte arriva anche al laghetto delle Mucille, nel Lisert e nel canale Locovaz, nei pressi della cartiera. C’è inoltre un innalzamento del livello delle falde, che ha già colpito certe zone a Ronchi».
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