Dobbia, l’area del laghetti chiusa e in abbandono

Il progetto per valorizzare la zona non è mai decollato. Si sono spesi soldi pubblici per vialetti, percorsi e aree da pic nic ma l’accesso è sbarrato
Di Luca Perrino
Bonaventura Monfalcone-14.05.2013 Laghetti di Dobbia-Ronchi dei Legionari-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-14.05.2013 Laghetti di Dobbia-Ronchi dei Legionari-foto di Katia Bonaventura

RONCHI DEI LEGIONARI. Sono trascorsi ormai più di tre anni. Era il tempo dell’apertura del raccordo tra l’aeroporto di Ronchi dei Legionari e la provinciale 19 per Grado. Era il tempo della nuova segnaletica stradale, in mezzo alla quale spiccava la scritta “Lago di Dobbia”. Una scritta non fine a se stessa, ma realizzata da chi, la Provincia in questo caso, desiderava proporre e concretizzare un progetto di valorizzazione di questa area naturalistica.

Peccato che il progetto non sia mai decollato. Ci sono i cartelli che indirizzano residenti e turisti, sono stati spesi soldi pubblici per realizzare vialetti e percorsi simil-ginnici, per costruire aree per pic-nic e installare cartelli esplicativi, ma una volta arrivati a destinazione ecco che, oggi come tre anni fa, ci si trova davanti a una rete metallica, di quelle che si usano per i getti in cemento armato, ormai arrugginita e in parte divelta, che impedisce l’acceso a chiunque.

Un “divieto” che è reso tale anche dalle condizioni di tutta l'area dei laghetti. Priva di una qualsivoglia manutenzione, con l'erba che continua a crescere incontrollata, i pannelli esplicativi ormai cancellati e i giochi per i bambini inutilizzati e inutilizzabili.

Un film che si ripete. Già negli anni scorsi il nostro giornale aveva denunciato la situazione di abbandono e di degrado. Poi si era corsi ai ripari, con un intervento di manutenzione che era stato messo a punto all'indomani di un impunito raid vandalico. E oggi siamo nella medesima situazione: i laghetti di Dobbia sono solo un'indicazione lungo un asse di intenso traffico.

Il tutto in un'area che si estende su una superficie totale di quasi 10mila metri quadri. Sulla quale ha posto l'attenzione anche l'amministrazione comunale di Ronchi dei Legionari, intenzionata a implementare la sua “offerta” di mete naturalistiche e di relax, come nel caso delle Mucille, nel rione di Selz. Anche in questo caso si tratta di valorizzare specchi d'acqua che hanno una storia ben più antica ed importante.

I laghetti di Dobbia, va ricordato, hanno invece una storia molto recente. Dopo la cessazione dell'attività di cava, attraverso la quale vennero creati, meta dei pescasportivi. Lì trovò casa il circolo ronchese che oggi è sparito di scena. Ma l'attività durò poco, anche perchè qualcuno pensò di trasformare questi specchi d'acqua in una vera e propria discarica.

Nel 2005, infatti, la Guardia di finanza avviò una specifica indagine e li mise sotto sequestro. La scarsità d’acqua della primavera di quell'anno, infatti, aveva fatto riaffiorare pneumatici, vecchi elettrodomestici e persino materiali che contenevamo parti di amianto. Una situazione di degrado che aveva costretto l'Ufficio ambiente del Comune e la polizia municipale a fra intervenire una ditta specializzata per rimuovere la grande quantità di rifiuti.

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