Dizionario triestino, istruzioni per la rilegatura

“El primo toco xe andà” citerebbe “il nuovo Doria”,il grande dizionario del dialetto triestino storico, etimologico, fraseologico, riferendosi al suo primo volume. Il primo tomo del dialetto giuliano, co-prodotto da Il Piccolo e Mgs Press, è infatti giunta al termine e per l'orgoglio dei suoi promotori e dei triestini in genere, ha avuto grande successo.
Settemila finora i seguaci del progetto del nostro giornale che dopo aver raccolto tutti i fascicoli del volume uno, si sono rivolti al proprio edicolante per farselo rilegare in originale. In originale appunto: agli amanti del dialetto nostrano infatti non è stato nemmeno chiesto di arrovellarsi per cercare la rilegatura più a buon mercato visto che i loro fidati edicolanti sono riusciti ad ottenere una convenzione che gli consentirà di sistemare pagine e pagine di fascicoli a rischio smarrimento al prezzo di appena 6 euro. Un encomio a loro che si sono mossi per ottenere questa promozione dunque e un investimento, se così lo vogliamo chiamare, che sembra quasi dovuto alla nostra cultura .
Il primo volume si è quindi concluso, ma siamo appena a metà del dialetto triestino. Passati gli inserti dalla A alla M, bisogna adesso completare l'opera raccogliendo i fascicoli dalla N alla Z disponibili come sempre in edicola a titolo gratuito, ogni settimana dal lunedì al mercoledì fino al 2 di luglio.
L'iniziativa sviluppata e promossa dal nostro giornale, dalla Regione, dalla Banca e della Fondazione Antonveneta, in collaborazione con l'associazione Giuliani nel Mondo, vanta il merito di coinvolgere sotto un’unica identità tutte le generazioni made in Trieste che il dialetto lo parlano. E con orgoglio.
Il Dizionario che è la versione riveduta e ampliata da Nereo Zeper della precedente edizione del 1987, rappresenta anche una chiave di lettura per tutti quei “forestieri” che trovandosi a tu per tu con la realtà triestina si chiedono con faccia corrugata cosa sia un “capo in b”, o cosa intendano i locandieri degli agriturismi nostrani col termine “disbratar la tola”. Due dei tanti motivi per il quale il nostro dialetto risulta così colorito e quasi ludico. Due dei tanti esempi rintracciabili ne “il nuovo Doria”, opera che, una volta ultimata verrà spedita e divulgata ai giuliani nel mondo. Una sorta di abbraccio a distanza.
Sebastiano Blasina
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