Divorzio lampo per 40 coppie triestine
TRIESTE Sono già quaranta le coppie di triestini per le quali si prospetta un divorzio fulmineo al quale si può arrivare sei mesi soltanto dopo la data della separazione. Il dato, che si riferisce a qualche giorno fa e che è già in fase di crescita, viene riferito da Fabiana Martini, vicesindaca e assessora ai Servizi demografici. Un numero che pare di una certa consistenza dal momento che la nuova norma è entrata in vigore appena il 26 maggio.
I divorzi brevi si sono sovrapposti ai divorzi facili, a propria volta di recente introduzione, dal momento che sono stati ammessi dalla legge a partire dall’11 dicembre 2014. A partire da quella data, i coniugi hanno la possibilità di comparire direttamente dinanzi all'Ufficiale dello Stato Civile del Comune per concludere un accordo di separazione, di divorzio o di modifica delle precedenti condizioni di separazione o di divorzio. Per sottoscrivere l'accordo i coniugi devono logicamente presentarsi personalmente, previo appuntamento. Non sono ammesse procure e l'assistenza di un avvocato è facoltativa.
Con l’obiettivo di promuovere una maggiore riflessione sulla decisione, la legge ha previsto un secondo passaggio dinanzi all'Ufficiale di Stato Civile, a distanza di non meno di 30 giorni dal primo, per confermare l'accordo. Una volta stabilita la data del secondo appuntamento, che viene inserita nell'atto di accordo, questa è immodificabile. Se l’accordo viene confermato la separazione o il divorzio diventano effettivo a partire dalla data di primo appuntamento. La mancata comparizione dei coniugi al secondo appuntamento equivale alla mancata conferma dell'accordo.
In base agli altri dati forniti dal Comune, il primo appuntamento relativo a una richiesta di separazione in base alle nuove norme è stato preso il 27 gennaio. «Generalmente - si fa rilevare - il primo appuntamento viene concesso nell'arco di una o due settimane; il secondo appuntamento per la conferma dell'accordo dopo cinque settimane circa, salvo richieste diverse delle parti. Da allora le richieste di separazioni ricevute sono state all’incirca 60 di cui circa 50 già confermate; le richieste di divorzio ricevute sono invece circa 125 di cui quasi 100 già confermati; un solo divorzio non è stato confermato: evidentemente il periodo di riflessione ha portato consiglio e i coniugi hanno deciso di continuare assieme. Le domande di divorzio breve ricevute come detto sono state all’incirca 40. Per quanto riguarda il tipo di rito per il quale sono stati chiesti la separazione o il divorzio circa 90 si riferiscono a matrimoni che era stati celebrati solo con rito civile, mentre circa 70 si riferivano a nozze con rito concordatario, cioé celebrate in chiesa.
Il Comune rammenta però che per essere ammessi alla procedura bisogna rispondere a una serie di requisiti: almeno uno dei due coniugi deve essere residente nel comune di Trieste o devono aver contratto matrimonio (civile o religioso con effetti civili) nel Comune di Trieste o aver contratto matrimonio all'estero e fatto trascrivere l'atto di matrimonio presso lo Stato civile del Comune di Trieste. Non essere genitori di figli (con riferimento solo a quelli della coppia che chiede la separazione o il divorzio) minori, maggiorenni incapaci o portatori di handicap grave, oppure economicamente non autosufficienti.
Nel corso del 2014 a Trieste i divorzi sono stati complessivamente, ma in questo caso il dato non riguarda solo quelli consensuali, com’è è indispensabile invece per quelli brevi, 245, ma di più, ben 292 nel 2013 e 253 nel 2012. Il dato più sorprendente l’anno scorso in città era stato quello dei matrimoni: 737, solo una settantina in meno rispetto a quello che era stato l’anno record degli ultimi tempi, il 2003 con 806 fiori d’arancio. Ma anche per i matrimoni, Trieste aveva confermato la sua matrice laica con la più bassa percentuale di matrimoni religosi.
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