Divieto di alcol H24 nel centro storico

Sanzioni amministrative da 25 a 150 euro per chi trasgredisce. Deroghe ammesse solo alle manifestazioni autorizzate
ROMA - Divieto Vendita Vetro, nella foto a Campo de Fiori
ROMA - Divieto Vendita Vetro, nella foto a Campo de Fiori
Rischia di essere un vizio che può costare caro, il consumo di alcolici. La giunta Cisint ha infatti intenzione di bandire vino, birra, distillati, grappe e affini dal centro storico di Monfalcone. Non solo negli orari notturni o divieto espresso per ordinanza straordinaria, come fu all’epoca di Silvia Altran e Omar Greco, rispettivamente ex sindaco ed ex assessore alla Sicurezza, bensì h 24. E chi trasgredirà dovrà mettere mano al portafoglio: da 25 a 150 euro la sanzione amministrativa prevista. Così almeno si legge nel regolamento di Polizia urbana giunto al voto ieri sera in Consiglio comunale. Un documento che nelle intenzioni dell’esecutivo fissa in maniera indelebile e soprattutto in via permanente, cioè senza scadenze, il rigido paletto.

Finiti dunque i tempi della pausa pranzo con panino e bevanda al luppolo su una panchina del parco Unicef: nelle prescrizioni dell’amministrazione di centrodestra si potrà consumare alcol solo nei bar e relativi «plateatici», cui espressamente accenna l’articolo 7 del testo. Tradotto: sulle pedane o dehors, cioè nelle pertinenze all’aperto del locale. Ma questo significa che per esempio la festa del Vino si trasformerà in una manifestazione per astemi? Nient’affatto, sono infatti previste deroghe specifiche per manifestazioni autorizzate o comunque organizzate dall’ente pubblico, come appunto accade per l’iniziativa attesa ai primi di giugno, che quest’anno si sposerà a Terre di Magici sapori, peraltro introdotta dalla passata giunta.

Cisint e assessori hanno precisamente stabilito il perimetro del «no drink», individuandolo nelle seguenti arterie e slarghi: piazza della Repubblica, salita Granatieri, via Sant’Ambrogio, androna del Campanile, via del Comune, via della Basilica, via della Pietà, via delle Mura, via della Carità, passo del Torrione, piazza Unità d’Italia, piazza Falcone e Borsellino, piazzetta Montes, piazza Cavour (nella parte di circolazione veicolare limitata), via Battisti, via Blaserna e via fratelli Rosselli (interna sul lato che si affaccia ai giardini Unicef e al monumento ai Caduti). In tutte queste aree, basterà pertanto una lattina di Lasko sorseggiata in strada per correre il pericolo di pagare una multa.

Negli indirizzi inseriti in regolamento, il pugno di ferro dell’amministrazione si abbatte soprattutto sul cuore storico, cioè nelle adiacenze di via Sant’Ambrogio per tentare di sfrattare una volta per tutte il gruppo di sbandati che bivacca sotto il campanile. Una presenza che infastidisce i residenti, più volte rivoltisi al Comune per chiedere lo sradicamento della piaga etilica. Ma veniamo al testo così come formulato. L’articolo 7 recita pedissequamente: «È vietato il consumo di bevande alcoliche, salvo negli esercizi pubblici con relativi plateatici regolarmente autorizzati, ovvero in occasione di specifiche manifestazioni ed eventi autorizzati o organizzati dall’amministrazione comunale, in tutti i giardini pubblici e nelle aree adibite a verde pubblico, nonché nei luoghi sensibili del territorio comunale per la presenza di beni monumentali, storici, artistici o di particolare sensibilità popolare».

Tra l’altro, «l’ampliamento delle aree in cui vige il divieto potrà avvenire con ordinanza adottata dal sindaco, in relazione all’urgente necessità di interventi volti a superare situazioni di degrado del territorio». Come a dire: questo è il “rettangolo” di vie attenzionato, ma occhio perché si potrebbe anche estendere il «niet alcol» ad altri ambiti. Tutti avvertiti, dunque. L’attenzione massima verso il centro (nelle periferie la sbronza resterà free) è tesa a contrastare «fenomeni di degrado» e si associa, come sottolineato l’altro giorno dal sindaco Anna Cisint, alle recenti disposizioni - in attesa di passare sotto la lente di Regione e Soprintendenza alla Conferenza dei servizi - proposte per la tutela di determinate fasce del territorio. E in primis la cosiddetta zona “rossa” 1, cioè la lunga e storica arteria che ospita il campanile. Qui e nel circondario non potranno inserirsi money trasfert, phone center, sale scommesse, night club e un articolato elenco di attività di vendita.

©RIPRODUZIONE RISERVATA


Riproduzione riservata © Il Piccolo