Divanetti rosa, dj di grido e volti noti della tv Il tempio del divertimento distrutto dai roghi
TRIESTE Percorrendo la strada Costiera verso Trieste, prima di arrivare a Barcola, molti guardano ancora con nostalgia alla rampa di scale prima della galleria di Grignano, coperta da una tenda che corre lungo tutti i gradini. Nessuna scritta, nessuna insegna, ma chi amava ballare o ascoltare il piano bar, in particolare negli anni ’80, non dimentica una delle discoteche più famose di Trieste. È il Princeps Vip, chiuso da una quindicina d’anni.
I ricordi sono vivi in tantissimi triestini, ma il locale era molto frequentato anche da chi arrivava da fuori città. Anima di quelle serate era Maurizio Urbani, per anni dj alla consolle della sala principale. «Sono arrivato nel 1988, per animare il nuovo corso del Princeps - racconta - e ci sono rimasto fino al 1993. Era una bomba, fantastica, anche perché la gestione della signora Emila era ottima, lei ti metteva a tuo agio. Ho girato tanti locali e devo dire che lei era la miglior titolare in assoluto. Si lavorava molto bene, tutta la settimana. La gente veniva da ogni parte della regione e oltre, per divertirsi. Ho ancora in mente il programma. Il martedì era la serata di punta, c’era una fila lunghissima fuori dalla porta. Il venerdì e il sabato, con musica di vario tipo, registravano anche il pienone, mentre il giovedì era dedicato agli anni ’60. Il piano bar attirava un pubblico più adulto, ma io mettevo le hit del momento, brani moderni, molto apprezzati».
Maurizio scorre le foto dell’epoca, con un pizzico di nostalgia. «Erano bei tempi e il dj era molto seguito e pure - scherza - un po’ famoso. Alcuni amici, conosciuti proprio perché venivano ad ascoltare la mia musica, ancora li sento».
Ma com’era la bella discoteca, oggi impossibile da distinguere dalla strada? «All’ingresso, una volta conclusi i gradini, c’era la cassa e il guardaroba, subito a destra l’ambiente principale. In quegli anni nell’arredo c’era ancora la versione più classica del locale: i divanetti rosa, le tende oro e argento e il bar a sinistra, con la pista centrale e la consolle a metà delle vetrate. Fuori c’erano le terrazze, dove le persone d’estate si fermavano volentieri e d’inverno prendevano una boccata d’aria fresca. Al piano superiore c’era il piano bar».
A minare più volte la vita e il successo del Princeps Vip sono stati i vari incendi scoppiati nel corso degli anni, che hanno portato alla chiusura e alla successiva ristrutturazione. Le prime fiamme, di origine dolosa, erano divampate negli anni ’80, danneggiando pesantemente gli arredi interni e alcune parti esterne. Ultimo in ordine di tempo l’incendio scoppiato nel 2002, quando la disco veniva chiamata con il nome “Enjoy”, anche in questo caso con danni ingenti. In quell’occasione i piromani avevano accatastato sedie, mobili e arredi ai quali era stato dato fuoco.
Uno di quei roghi Maurizio l’ha pure mancato per pochissimo. «Ricordo quel giorno come se fosse oggi - spiega -. Si chiacchierava sempre fino a tardi quando finivamo. Quella sera c’era qualcosa di strano: il cane del locale, Ciro, un mastino napoletano, era fuori e abbaiava. Il barman Giorgio era andato a controllare ma non sembrava ci fosse nulla di preoccupante, quindi tutti siamo andati a dormire senza troppi pensieri. Dopo un’ora e mezza sono stato chiamato. Mi hanno portato lì, era un disastro. Avevano fatto un buco nella vetrata, proprio vicino alla mia consolle, e avevano tentato di dare alle fiamme tutto. Per fortuna c’è stato un fumo denso, ma non si era bruciato molto. È stato comunque necessario un intervento radicale per metterlo a posto. In quella fase è stata costruita la cupola sopra la pista da ballo e sono stati potenziati gli impianti. E in breve tempo sono tornato a lavorare in quella splendida postazione».
Tra i triestini c’è chi ricorda le feste eleganti, come quelle organizzate a Capodanno, quelle aperte a famiglie e bambini, in occasione del Carnevale, e ancora gli ospiti speciali, come i dj più conosciuti delle emittenti radiofoniche nazionali o i volti noti della radio e della televisione come Amadeus. Molti ricordano con piacere in particolare gli anni ’80, quando il Princeps era un punto di riferimento immancabile dove scatenarsi o trascorrere serate piacevoli ascoltando musica. «Gli anni più belli? Direi sicuramente... tutti - dice Maurizio -. Sono andato via nel 1993 solo perché i dj dovevano girare, cambiare, e anche per me era arrivata l’ora di passare a una nuova avventura, ma quel periodo è stato davvero straordinario. È un peccato vedere che le discoteche oggi praticamente non esistono più. Una volta erano posti molto belli, con buona musica, ti garantivano uno spettacolo. In generale il periodo tra gli anni ’80 e ‘90 è stato fantastico, e il Princeps è stato un pezzo di storia dell’intrattenimento di Trieste, che credo tantissimi ricordano ancora con piacere». —
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