Disoccupati cresciuti del 5% in tre anni

Presentato il Report lavoro. Segnali di lieve ripresa nei primi nove mesi del 2014 ma preoccupano le previsioni finali
Di Marco Ballico

TRIESTE. A fine 2013 un dato preoccupante: in Fvg gli occupati erano scesi sotto quota 500mila. Nei primi tre trimestri del 2014 la ripresa: 3mila occupati in più, tasso di occupazione in crescita dello 0,8% (ora è al 63,5%) e disoccupazione sostanzialmente stabile (+0,4%), con quasi 42mila persone in cerca di lavoro. Più netto l’incremento delle assunzioni (quasi 4mila nel primo semestre), il +4% rispetto allo stesso periodo del 2013.

Il rapporto

Ieri a Udine, nell’auditorium della Regione, il Rapporto 2014 a cura del servizio Osservatorio mercato del lavoro viene accompagnato anche dai dati più freschi, elaborati dal ricercatore Marco Cantalupi. Se l’aumento delle assunzioni (1.374 donne, 2.548 uomini) è confortante, serve invece prudenza sulla seconda metà dell’anno. A fronte di un quasi certo rallentamento della domanda, si ipotizza infatti un incremento dei licenziamenti alla scadenza degli ammortizzatori sociali.

Precariato

Da pesare anche il dato dei nuovi contratti. Ancora Cantalupi rileva che «mostrano una conferma verso forme di lavoro precario». A fronte di un calo degli inquadramenti a tempo indeterminato (-30 %), crescono i tempi determinati (+9%) e i somministrati (interinali +20%). Prosegue anche il picco negativo dei tempi intermittenti (-24%), notevolmente ridimensionati con l'introduzione della legge Fornero.

Comparti

A far tenere i livelli di occupazione, oltre all’agricoltura (+8%) e al commercio (+7%), è soprattutto il settore industriale (+15%, il manifatturiero vive un buon periodo con la sola eccezione dell’edilizia, che frena però la pesante contrazione 2013). Non sorprende che le aree a maggiore vocazione industriale sono quelle in cui il mercato del lavoro è più vivace: dall'analisi dei bacini territoriali dei Centri per l’impiego, i territori a più alta performance sono il Monfalconese e il Pordenonese (in particolare Sacile). Tra i territori più segnati dalla crisi occupazionale, al contrario, c’è l’Isontino. Fasce d’età

Sotto il profilo anagrafico, se è vero che il 2013 ha visto giovani e over 50 tra i più colpiti dalla crisi occupazionale, all'interno della categoria Neet (Not engaged in education, employment or training, ragazzi tra i 15 e i 29 anni, stimati nel primo semestre 2014 in 28.500 unità), il Friuli Venezia Giulia si caratterizza per una più bassa quota di "indisponibili" rispetto alla media nazionale, ovvero ha giovani motivati a cercare un inserimento lavorativo.

Le dimissioni delle mamme

Tra le criticità, quella delle dimissioni di neomadri. La ricerca di Chiara Cristini ne stima 1.625 nel triennio 2011-13. Il loro profilo è un’età tra i 26 e i 35 anni, nel 52,9% dei casi già con un figlio, italiane nell'83,4% e per il 48,4% con anzianità di servizio tra 4 e 10 anni. I motivi dell’abbandono? Difficoltà di conciliazione dei tempi familiari, lavorativi e dei servizi.

Le risposte della Regione

«La situazione è ancora difficile e alcuni elementi di criticità del 2013 si trascinano anche nel 2014 – il commento dell’assessore Loredana Panariti –. Da tenere molto in conto la differenziazione delle situazioni occupazionali nei vari territori: questo deve spingerci ad approfondire meglio le situazioni dove il tessuto sta tenendo perché foriere di indicazioni importanti per la programmazione delle politiche attive». In agenda, come noto, «misure ad hoc, che verranno potenziate nel corso del prossimo anno». Tra queste Garanzia Giovani, «vero sforzo di sistema per individuare strade di soluzione alla difficile entrata nel mercato per le giovani generazioni» e il mantenimento degli incentivi (12 milioni) alle assunzioni per donne e over 50 in Finanziaria, in attesa che vengano definiti gli ulteriori sostegni della legge delega sul lavoro.

Fondi Ue

Si aspettano anche le risorse del Fondo sociale europeo. «Il Fvg – ricorda Panariti – è riuscito a presentare il piano a Bruxelles il 17 novembre e conta di vederlo approvato per gennaio. Saremo dunque una delle prime Regioni che potrà contare su contributi che ammontano, nel nostro caso, a 276 milioni».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo