Discarica di Pecol, è scontro all’interno del Pd
CORMONS. Prende posizione sul tema Pecol anche il Pd cormonese, che si schiera con il presidente della Provincia Gherghetta e in contrapposizione a quanto emerso a livello provinciale nel aprtito gudiato da Omar Greco. «Entriamo nel merito della discussione -si legge in una nota del circolo cormonese del Pd -sulla discarica di Pecol in quanto direttamente interessati non solo perchè rappresentanti politici dei cittadini cormonesi ma anche perchè residenti sul territorio, ben consapevoli delle problematiche che sin dalla sua apertura la discarica ha comportato per quanti l'hanno vissuta quotidianamente».
Per quanto riguarda l'impatto ambientale, «è innegabile che una soluzione è ben lungi dall'essere raggiunta - sostengono ancora i demcoratici coprmoensi - perché gli strascichi dei conferimenti, prima di scegliere il sistema della raccolta differenziata, si fanno sentire ancora oggi».
Il Pd cormonese rimane dunque fermo nelle sue posizioni di contrarietà alla riapertura di Pecol dei Lupi e pone invece l’attenzione sulla necessità e priorità di dare soluzione alle problematiche di inquinamento verosimilmente riconducibili al lotto 0 che interesserebbero la falda, fatto che è già noto da tempo e che nonostante sia in corso un processo di bonifica del sito pare non aver ancora trovato soluzione definitiva «E questo è un primo grande problema a cui si deve dare urgentemente risposta - afferma il Pd locale -. Nel merito della riapertura o meno la posizione espressa a mezzo stampa, evidenziata come posizione provinciale del Pd, è in realtà solo quella, con molte variabili al suo interno, di una parte di amministratori che non abbiamo ragione di pensare si possa estendere a tutti i comuni isontini nè a tutti gli amministratori provinciali nè tanto meno a tutti i circoli territoriali del Pd».
«È chiaro a tutti che a Pecol c'è un buco che va messo in sicurezza in tempi brevissimi dando, da subito, seguito al cosiddetto post mortem - conclude la nota -: è questa la soluzione che da cormonesi e per i cormonesi, consideriamo migliore. La paura è che una riapertura, sebbene temporalmente circoscritta, possa, per mille ragioni, tramutarsi in una a tempo indeterminato e su questo aspetto nessuno è disposto ad accettare compromessi».
Matteo Femia
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