Disastro in mezzo ai vitigni del Collio: «La grandinata ha compromesso il raccolto»
GORIZIA «È stata una batosta enorme per noi: è stato danneggiato più del 90 per cento del nostro possibile raccolto, con punte addirittura del 100 per cento» . Gabriele Drius, quarantenne viticoltore cormonese, riassume così la situazione dopo la tremenda grandinata che ha visto tra le zone più colpite proprio quella località Boatina dove si trovano i suoi vigneti.
Il fenomeno meteorologico che ha colpito il Collio all’ora di pranzo di sabato ha devastato diverse aree: oltre ai terreni tra Cormons e Mariano, anche le località Angoris, Pradis e Zegla, territori sempre del municipio collinare che stanno facendo la conta dei danni in queste ore. Un quadro più completo si avrà già oggi, ma un po’ ovunque, nelle aree prese di mira dai chicchi di grandine, l’uva andata perduta è ben superiore a quella media del 20 per cento che aveva contraddistinto la grandinata del luglio 2018. Stavolta, insomma, è andata peggio, ed in alcune zone, come quella dove si trovano i terreni di Drius, è stato distrutto quasi tutto il possibile raccolto.
Drius, unica nota positiva per lui, fa parte di quel 25% di agricoltori della provincia di Gorizia che si è assicurato: «Sì, lo siamo, speriamo che tutto si risolva attraverso i periti – conferma – però è un peccato che sia andata così, l’annata prometteva grandi soddisfazioni in termini qualitativi. Nella zona tra Boatina e Angoris è stato un disastro puro».
Drius tocca con mano i risultati del passaggio della grandine: uve e fogliame distrutti. «È stato un disastro per molti», aggiunge. Il giovane viticoltore cormonese ha visitato i propri campi sia sabato, subito dopo il fenomeno atmosferico, sia ieri mattina: ed il giorno dopo forse il colpo d’occhio è stato addirittura peggiore. «Ho visto in mattinata i nostri filari e la situazione è davvero da piangere – allarga le braccia – la fascia colpita è molto ampia. Si comincia con danni minori a Zegla ma, mano a mano, i problemi si intensificano nella fascia verso Mariano».
Si nota a vista d’occhio come la grandine non abbia fatto prigionieri lungo via Corona, la strada che appunto congiunge la frazione marianese a Cormons: vigneti letteralmente distrutti. «Non è un bello spettacolo», riflette amaramente Drius. «Arrivando in località Boatina si sente bene l’odore del marciume, come in periodo di vendemmia: i grappoli – sottolinea – sono marroni, letteralmente devastati. Tutti cercheranno di salvare il salvabile con i trattamenti fitosanitari».
Tra le zone colpite dalla grandine anche il tratto tra Capriva e San Lorenzo. Nel “triangolo” della grandinata, i viticoltori stimano un danno medio ai raccolti che oscilla tra il 25 ed il 30 per cento, con picchi appunto superiori al 90 per cento nelle zone dove i chicchi grandi sono caduti con maggiore intensità e con dimensioni vicine a quelle di una pallina da golf. Dove il fenomeno è stato meno intenso le foglie hanno protetto i grappoli, ma ciò che ha creato ulteriori problemi è stata la durata temporale del fenomeno: non un paio di minuti, ma quasi mezzora. –
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