Disabili? No, fuori dal comune: un casting per attori “speciali”
TRIESTE. Un casting per attori con disabilità. È quanto si è svolto l’altro giorno nella sede dell’associazione Auser nel quadrilatero di Melara. La selezione cinematografica fa parte di un lavoro di pre-produzione per un film che sarà ambientato proprio a Trieste e che tratterà il tema dei diversamente abili. Il soggetto, dal titolo provvisorio “La ragazza dei sogni”, si girerà la prossima primavera e nasce dopo un lungo e documentato confronto con la Federazione italiana per il superamento dell’handicap.
La regia sarà curata da Maurizio Braucci, sceneggiatore di prim’ordine che ha appena vinto l’Orso d’Argento al Festival del Cinema di Berlino con il film “La paranza dei bambini” e che in passato ha sceneggiato Gomorra. “La ragazza dei sogni” sarà la sua prima esperienza in qualità di regista. Il casting ha toccato varie sedi di associazioni dedicate alle persone con capacità motorie ridotte e al mondo paraolimpico non solo triestine, ma anche friulane e isontine.
«Nei giorni scorsi siamo stati a Spilimbergo, a Fiumicello e poi sempre qui a Trieste all’Anffas e all’associazione “Oltre quella sedia” – racconta Marta Pasqualini, responsabile per il reclutamento delle figurazioni per la Fvg Film commission – e devo dire che abbiamo sempre trovato un’accoglienza strepitosa da parte di tutti». Un casting realizzato grazie alla rete di Trieste Abile, che ha convogliato il maggior numero di associazioni possibili, tanto che fino a ieri sono stati più di cento le persone intervistate. Non solo comparse, però, ma anche figurazioni speciali o attori veri e propri.
Come Andrea, una signora costretta a camminare con l’aiuto di un paio di stampelle e che in passato ha svolto diversi ruoli teatrali: «Non è mai troppo tardi per le nuove esperienze, anche se sono consapevole che il teatro è tutta un’altra storia rispetto al cinema. Mi sono studiata il mio copione, dovrei fare la parte della cuoca in sedia a rotelle. Sarà un’esperienza divertente, ne sono convinta, sempre se mi prederanno».
Donatella è costretta in sedia a rotelle da ben 43 anni: «Ero una grande sportiva quand’ero ragazza», spiega mentre registra la sua presentazione: «Poi ho iniziato ad avere una paralisi al braccio sinistro a causa di un angioma che mi portavo appresso dalla nascita e che è scoppiato all’improvviso mentre ero al telefono. Sono venuta qui ad accompagnare alcuni ragazzi e mi sono trovata a fare il casting anch’io. Sarà comunque una bella esperienza». La parola “disabile” però non rende del tutto l’idea di quello che la produzione sta cercando attraverso questo casting.
«Direi piuttosto che stiamo valutando “persone fuori dal comune” – puntualizza Marta – perché in ogni caso tutti quelli che abbiamo incontrato in questi giorni hanno abilità da vendere, chi nello sport, chi nella capacità di raccontarsi o nell’avere passioni. In questo senso il lavoro delle associazioni è fondamentale perché aiuta nella formazione dell’ indipendenza e dell’autonomia e a trovare la propria strada nel mondo».
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