Diritto camerale annuale stop alla maggiorazione
Dopo sette anni, le imprese iscritte alla Camera di commercio di Trieste non saranno chiamate a versare alcuna maggiorazione del diritto camerale. Quota “in più” sospesa, almeno per il 2014. È la proposta avanzata alla giunta della Cciaa direttamente dal presidente Antonio Paoletti, scelta che il board ha poi condiviso e che ora dovrà passare al vaglio del Consiglio formato dai 22 rappresentanti delle categorie economiche che lo compongono, per la ratifica.
Dal 2007 al 2013, grazie alla misura addizionale annuale (disposta all’epoca con voto delle stesse categorie, sulla base dell’opportunità data dal sesto comma dell’articolo 18 della legge 580 del 1993), nelle casse dell’ente di piazza della Borsa sono stati accantonati tre milioni e 675.300 euro. Cifra per il 60% destinata al progetto del Parco del mare, di cui proprio Paoletti è da sempre primo sostenitore, e per il 40% alle bonifiche del Sito inquinato di interesse nazionale. Soldi vincolati a queste due destinazioni, individuate in quanto giudicate iniziative in grado di migliorare le condizioni economiche generali della circoscrizione territoriale di competenza, ovvero quella triestina, così come previsto a livello normativo.
Il percorso dei sette anni è stato dunque portato a compimento, con il 20% aggiuntivo versato costantemente dalle imprese alla Cciaa, anche in piena crisi economica generale. Concluso l’impegno preso a partire dal 2007, ecco che si è deciso di non attivare nuovi progetti vincolabili alla maggiorazione e quindi di non applicarla. Spiega Antonio Paoletti: «A suo tempo era stato stabilito come sette anni potessero essere sufficienti per accantonare risorse per Parco del mare e bonifiche. Al termine di questo periodo, la cosa si è chiusa. È anche un piccolo segnale nei confronti delle imprese vista la difficile situazione economica complessiva, sebbene si tratti comunque di cifre mediamente contenute». Il presidente camerale ribadisce infine la sua ferma convinzione in merito alla direzione intrapresa ormai oltre sette anni fa: «Siamo stati lungimiranti - afferma in proposito Paoletti -. Prova ne sia il fatto che i soldi per le bonifiche serviranno». E il Parco del mare, la “sua” creatura sulla cui collocazione e sull’opportunità o meno di realizzarla si discute da anni in città, con ipotesi e controipotesi, e dibattiti che si riaccendono ciclicamente? «Il progetto del Parco del mare sta andando avanti - osserva Paoletti -. In che senso? Fra un po’ ne parleremo, finora ho lasciato che parlassero gli altri...». E non aggiunge nulla di più.
Mediamente dalla quota addizionale del diritto camerale la Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di Trieste ha incassato 525mila euro all’anno (cioè 210mila per le bonifiche del Sin e 315mila per il Parco del mare) fra 2007 e 2013.
La maggiorazione media, tra le diverse categorie economiche, è stata - come riepilogato nella tabella qui a fianco - di 22,53 euro, con un picco di 108,71 euro nel campo delle assicurazioni e un minimo di 14,79 nel settore dell’artigianato. Va chiarito che si tratta per entrambi i casi sempre di media fra i sette anni. Dato che ha portato rispettivamente - per continuare con questi due esempi - a un aumento medio della quota da versare da 543,53 a 652,23 euro e da 73,93 a 88,72 euro.
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