Dipiazza: "Rigassificatore, qui c’è chi pensa già alle consulenze"
Il sindaco giuliano critica senza misure tecnici e professionisti contrari al progetto del rigassificatore: "Architetti, ingegneri, specialisti della luna: bisogna sempre accontentare ogni categoria". Intanto, in giornata, verrano presentati i risultati del sondaggio Swg-Piccolo
ROMA.
«Perché qui tanti studiano, studiano e ancora studiano? Gli impianti, il mare, i fanghi, le navi? È evidente: hanno capito che c’è carne sull’osso. Dico: carne sull’osso. E mi sembra di parlar chiaro. Studiano perché sanno che c’è polpa per tutti. Soldi da mangiare. Incarichi da farsi dare. Studiano, studiano. E quando hanno ben studiato poi dicono: eh, ma come, noi universitari, noi che abbiamo i titoli, volete lasciarci fuori? No no, noi ci buttiamo a capofitto. Denari, denari. Adesso ci fate fare seriamente una bella analisi dei terreni, ma a pagamento, anzi servono 2500 prelievi, a pagamento. Questo è l’andazzo del nostro Paese. Che ogni opportunità è buona per tutte le categorie per saltare sul calesse al grido di ”ora se magna”. Ed è ora di finirla».
Il sindaco Dipiazza tracima disprezzo. Si sciacqua via ogni residuo di comportamento diplomatico e di fronte ai dubbi dei docenti universitari sul progetto di Gas natural questo risponde. Se la prende con tutti: «Architetti, ingegneri, specialisti della luna: bisogna sempre accontentare ogni categoria, ma sia chiaro: se noi il rigassificatore non lo facciamo, mica si muore. Se ci fossero risultati negativi dal sondaggio che si presenta oggi scriverei subito a Gas Natural che non si fa più niente perché il popolo non vuole. Non diventerei certo matto. Verremmo un’altra volta sorpassati da altri. Mi sono rotto le scatole dei comitati ”contro tutto”, che poi sono gli stessi ad accusare i politici perché ”no se pol”. Mi parlano di energia solare? Una centrale costa 2000 volte di più. Ma chi ce li dà i soldi?».
La domanda iniziale era: il sindaco di Trieste garantisce la città di fronte a dubbi degli esperti, ai loro timori, si sente egli stesso garantito rispetto alle informazioni che ha sui milioni di metri cubi di gas metano in Golfo? «Io - risponde il sindaco - so che esiste la legge, che è in corso un’istruttoria. Lasciamo che si chiuda. I rischi? Ma quali rischi? Tutta la città è un deposito di gas, lo sappiamo quanti chilometri di tubature ci corrono sotto i piedi per consentirci di fare la doccia al mattino? Vogliamo pagare sempre di più questa doccia?».
Dalla Spagna risposte più tecniche. Di fronte alla lista di ”correzioni” imposte dal ministero Gas natural afferma che verranno accolte quelle «strettamente relative all’impianto, solo quelle imposte da enti ufficiali preposti al processo autorizzativo. Però - afferma la portavoce - se il Tavolo tecnico o gli esperti scelti dalla Provincia avessero suggerimenti utili per migliorare l’impianto, verranno presi in considerazione. Certe cose mancavano - afferma Gas natural - nel progetto presentato alla Valutazione d’impatto ambientale perché non era il progetto definitivo: non perché non volessimo farlo, perché non era il momento. Quello definitivo, che poi sarà analizzato nella Conferenza dei servizi in Regione, conterrà tutte le soluzioni tecniche e anche le correzioni chieste dal ministero». E quando sarà pronto il progetto definitivo? «Non si sa, si sta lavorando intensamente».
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