Dipiazza: "Pronto a riprendermi Trieste. Ringrazio Camber"

«Se mi consente, abbiamo il dovere morale di riprenderci questa città». Presente. Roberto Dipiazza, consigliere regionale di Autonomia responsabile, ha atteso un giorno prima di rispondere alla chiamata alle armi di Giulio Camber. La risposta arriva con piglio berlusconiano. L’ex sindaco del centrodestra è più che disponibile a partecipale al derby tra Roberti (Cosolini e Dipiazza) ipotizzato dall’ex senatore di Forza Italia. La decamberizzazione della città è storia passata. Il tema vero è la sdemanializzazione. Una sfida a due che rischia di tagliare fuori tutti gli altri compreso l’unico autentico Roberti (il leghista Pierpaolo). «Mi fa piacere che le anime del centrodestra tornino a parlarsi e a riunirsi» aggiunge il solito “Dipi” che, inutile nasconderlo, muore dalla voglia di tornare a fare il sindaco.
Pronto per il derby? Diciamo che mi metto a disposizione. Non pretendo una strada in discesa, ma almeno diritta. Piana. Senza troppe pregiudiziali. Se c’è una condivisione di obiettivi, sono pronto a rioccuparmi di questa meravigliosa città. Dipiazza c’è, insomma. Lo reputo un dovere morale. Ho già lavorato 10 anni per questa città. A suo tempo abbiamo perso malamente la città a causa di baruffe interne. Rimettere a posto i pezzi del centrodestra. Non sarà facile. Abbiamo fatto sicuramente degli errori. È la stessa cosa che sta facendo ora il Pd che in Regione è molto spaccato. Ora sto cercando di rimettere assieme le diverse anime. Mi sembrano che ci siano tutte le premesse. Poi ovviamente bisogna costruire un discorso politico e programmatico. La strada è ancora lunga. Ci sono diverse curve da superare. L’investitura di un certo Giulio Camber è un bel punto di partenza... Certo. Mi fa piacere. Camber ha sempre avuto fiuto politico. Tutto si può dire di lui, meno che non mastichi politica. Abbiamo fatto molte cose assieme. Avete anche litigato furiosamente... Capita. Quando ci sono troppi galli nel pollaio qualche volta ci si azzuffa. Cosolini sostiene che dovrebbe declinare l’offerta vista il suo passato di “decamberizzatore”.
Non rispondo a queste cavolate. Farò la mia campagna elettorale sulle cose che ho fatto e su cosa farò. Semplice. Finito. Tutto il resto non mi interessa, Qualcuno chiede che non ci siano i partiti dietro la sua nuova candidatura. Non vedo il problema. L’importante è ricostituire il gruppo del centrodestra. Io sono un liberale convinto. Non credo potrei fare politica nel centrosinistra. Ci sono dei valori che fanno la differenza. Quali? Io ho la famiglia, la patria, il lavoro, l’educazione, il senso civico. Valori nostri. Quelli della coalizione del centrodestra. Io sono per creare ricchezza e poi distribuirla ai poveri. La sinistra, invece, distribuisce ricchezza ai poveri senza averla creata. In ogni caso non avrebbe mai trascritto le nozze gay... Per me uno che è gay può fare quello che vuole. Ma la famiglia resta formata da un uomo, una donna e dei figli. Quello che è assurdo è perdere tempo a parlare con queste cose. E di cosa bisognerebbe parlare? In questo momento solo di tre cose: lavoro, lavoro, lavoro. Avrebbe “liberato” le azioni Hera portando il patto di si sindacato dal 51% al 38%? Non è questo il problema. La cosa grave è che questa amministrazione ha detto una casa e poi ha fatto l’esatto contrario. Sarà un bel derby...
Per la prima volta a Trieste avremo il confronto tra un sindaco che ha governato e uno che governa. La gente valuterà. Il popolo sarà sovrano. Potrà finalmente scegliere non sulle promesse elettorali, ma sulle cose fatte. Un evento più unico che raro in Italia. Questa è la vera democrazia. Dieci anni di governo contro cinque: rischia di non esserci partita. Questo lo dice lei. Io non parlerò mai del mio avversario. Sarà il cittadino a scegliere. È il popolo che decide, non i partiti. Per mia fortuna.
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