Dipiazza pronto a correre con Alfano

L’ex sindaco di Trieste scioglierà oggi a Roma le riserve per le europee. Autonomia responsabile non ci sta e rischia la scissione
Di Gianpaolo Sarti
Lasorte Trieste 17/02/11 - Salone degli Incanti, Presentazione Il Piccolo Tabloid, Dipiazza
Lasorte Trieste 17/02/11 - Salone degli Incanti, Presentazione Il Piccolo Tabloid, Dipiazza

TRIESTE. Roberto Dipiazza è a un passo dalla candidatura alle europee. L’ex sindaco di Trieste vola oggi a Roma per incontrare i vertici nazionali di Ncd e sciogliere definitivamente le riserve. Siamo alla stretta finale, dunque, per una decisione che appare ormai cosa fatta.

Per la grande corsa a Bruxelles Dipiazza dovrà sganciarsi, anzi dimettersi, da Autonomia Responsabile, la civica sorta a sostegno di Renzo Tondo alle regionali del 2013, di cui è capogruppo in Consiglio regionale. Ieri, infatti, il direttivo della lista ha detto no all’accordo con gli alfaniani. Su un’eventuale intesa tra le due parti si sarebbe giocato il futuro dell’ex primo cittadino, ma Ar ha preferito non scendere nella mischia delle alleanze. «Noi non opteremo per nessuno dei partiti tradizionali – spiega il segretario regionale Vanni Lenna – e abbiamo chiesto a Roberto di restare fuori da questa tornata elettorale, perché riteniamo che una sua candidatura ne limiterebbe il ruolo e la figura. Naturalmente lui è liberissimo di fare quanto ritiene. Noi, comunque, gli abbiamo domandato di rimanere autonomo e indipendente». Dipiazza, a lungo corteggiato da Ncd, a quanto pare ha scelto altrimenti. Ed è pronto alla battaglia per l’Europa: «La prima cosa che mi viene da dire – afferma – è che oggi (ieri, ndr) ho incontrato persone straordinarie. Mi riferisco ai colleghi di Autonomia Responsabile: mi ha fatto tantissimo piacere ricevere parole di stima da loro. Perché è importante avere a che fare con persone serie e oneste. In ogni caso – puntualizza l’ex sindaco – le scelte sono mie. A Roma ho alcuni incontri che servono a rispondere ai miei quesiti. A quel punto si prenderà la decisione».

Una sfida, al momento, orfana di avversari in casa centrodestra. Fi non ha ancora stabilito chi lanciare: si parlava di Riccardo Riccardi e pure del sindaco di Gorizia Ettore Romoli, per un inedito testa a testa tra big, ma c’è chi continua a sostenere che l’opzione Renzo Tondo non è del tutto tramontata. Chissà. Dal fronte berlusconiano non arrivano ancora conferme. «Il nome lo porto io per l’approvazione del presidente Berlusconi», scandisce la coordinatrice del Friuli Venezia Giulia Sandra Savino. Anche in questo caso è questione di ore.

Ma l’asso Dipiazza, come già si ventilava nei giorni scorsi, è destinato a sparigliare le carte all’interno del centrodestra. A cominciare dal fatto che l’ex primo cittadino, per indossare la nuova casacca, dovrà lasciare Ar, di cui appunto è capogruppo in Regione, e passare con Ncd. La lista civica, su questo, si starebbe spaccando. Ma la richiesta di uscire dal gruppo, che appare una conseguenza logica, sarebbe giunta ieri su forte pressione di Renzo Tondo, presente al faccia a faccia, contrario alla candidatura dell’ex sindaco. Anche perché l’ex governatore, leader della coalizione in Regione, sarebbe peraltro intenzionato a dare indicazioni di voto su Fi. O a correre lui stesso? «Dipiazza furori da Autonomia Responsabile? Sì, se va con Ncd, sì - ammette Lenna - . È libero di presentarsi in Europa perché è una scelta personale ma è evidente che non può più rappresentarci come capogruppo. Il concetto è stato espresso dal direttivo e quindi dai consiglieri regionali».

Il salto nel Nuovo Centrodestra consegna, in ultima analisi, un dato politico: sfuma l’operazione elettorale di fusione tra gli alfaniani e la lista civica e in Regione resta il tridente Fi-Ncd e Ar. E, infine, un altro aspetto, non di poco conto in vista delle Comunali a Trieste: Dipiazza dice addio a Berlusconi e a Forza Italia.

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