Dipiazza e Paoletti: ora via al Parco del mare

Troverà spazio in Campo Marzio al posto del mercato ortofrutticolo, trasferito alle Noghere
«Mancano solo le firme sul contratto dinanzi al notaio che metteremo a giorni: il nuovo mercato ortofrutticolo ha il suo nuovo sito alle Noghere su ben 60 mila metri quadrati di spazio e potrà liberare l’area di Campo Marzio dove costruire nel minor tempo possibile il Parco del mare». Lo ha confermato ieri il sindaco Roberto Dipiazza esprimendo grande soddisfazione per il fatto che la Regione ha steso la bozza dell’accordo di programma per la realizzazione del Parco del mare, la quale prevede anche da parte dall’amministrazione regionale un primo stanziamento di almeno 15 milioni di euro. In questo modo il sindaco ha anche smussato l’incertezza che dopo i primi impegni finanziari sembrava concentrarsi in particolare sull’area.


«Tra due anni - ha aggiunto Dipiazza - contiamo di mettere la prima pietra di quello che sarà un centro all’ingrosso che conterrà non solo il mercato ortofrutticolo, ma anche centri di distribuzione di altre merci e potrà servire oltre alla provincia di Trieste, anche l’Istria e la bassa Slovenia. La realizzazione avverrà rapidamente poiché si tratta di strutture prefabbricate».


Una volta formalizzato, a giorni, l’acquisto del terreno, verrà fatta rapidamente la caratterizzazione del sito e poi si procederà alla bonifica. «Proprio perché probabilmente si tratterà di un’operazione complicata - continua Dipiazza - parallelamente partiremo con la stesura del progetto del nuovo mercato sapendo che probabilmente la bonifica si protrarrà fino agli ultimi mesi del 2009». È chiaro che si parla di tempi non proprio fulminei. Supponendo che alla fine del 2010 possa avvenire il trasloco è nel 2011 che cominceranno i lavori per il Parco del mare che si protrarranno per due anni e mezzo facendo supporre come probabile l’inaugurazione a cavallo tra il 2013 e il 2014.


A quel punto saranno passati quasi dieci anni da quando, il 10 dicembre 2004, prima dell’eliminazione di Trieste dalla corsa per l’Expo 2008, la Camera di commercio ipotizzò la realizzazione del Parco del mare. «L’impegno della Regione per almeno 15 milioni di euro - sottolinea il presidente camerale Antonio Paoletti - dà ragione alla nostra scommessa che cambierà il volto della città, accentuando in maniera definitiva quella vocazione turistica che manca oggi di un reale polo di attrazione capace di attrarre flussi turistici importanti. La forza che in questi anni ha mosso la Camera di commercio - ha continuato Paoletti - è stata la grande attesa dimostrata da Trieste, dai suoi cittadini, dalle numerose attestazioni di interesse pervenute dall’Italia e dall’estero verso le potenzialità di un grande progetto che spazierà dal megaacquario ai musei, dalla ricerca alla didattica, dalle strutture ricettive a quelle ludico-creative, in un unico grande contenitore che vuole essere e sarà il Parco del mare».


Il costo complessivo del Parco del mare anche se devono essere appena stilati il Piano di fattibilità e quello economico-finanziario, è stato stimato in 48 milioni di euro dei quali 18 provenienti da investitori privati e 30 da risorse pubbliche, metà delle quali sono state appunte assicurate dalla Regione. I visitatori previsti sono 900 mila all’anno e la spesa per i privati dovrebbe essere ammortizzata in un periodo di tempo di 5-7 anni.


Una struttura di tali proporzioni costituita anche da apparecchiature particolarmente sofisticate comporterà però anche costi piuttosto elevati di gestione. È la questione che solleva alcune perplessità nella presidente della Provincia Maria Teresa Bassa Poropat. «È chiaro - rileva - che non può non esserci soddisfazione per un contributo così significativo che lancia un progetto importante che dovrà però essere supportato da un piano finanziario particolarmente scrupoloso non solo per ciò che concerne la realizzazione, ma anche la gestione affinché una volta costruito il Parco del mare, dopo aver comportato un notevole esborso di soldi pubblici non rimanga una cattedrale non nel deserto, bensì sul mare».

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