Dipiazza: "Azzerare Camberil mio regalo alla città"
Burrascoso coordinamento regionale a Udine. Isidoro Gottardo, coordinatore regionale del Pdl, appoggia il sindaco
Giulio Camber e Roberto Dipiazza
«Il candidato dovrà avere il consenso di Roberto Dipiazza». Isidoro Gottardo non prende posizione, non può. Ma, nella spaccatura tra il Pdl triestino e la corrente del partito pro Antonione, ufficializza il ruolo determinante del sindaco uscente: senza il suo visto, non si procede. Muro contro muro, dunque, nel giorno in cui a Udine non va in scena alcuna prova di avvicinamento. Nonostante Roberto Antonione, pure un po' sorpreso, racconti di aver osservato «toni meno esasperati del previsto».
Il primo a uscire dal vertice è Piero Camber: fugge via. Poi Dipiazza. Il sindaco, invece, parla eccome. In premessa, con una dichiarazione di guerra: «L'ultimo mio regalo alla città sarà di togliere il potere a chi, il senatore Camber, vi impera da 25 anni. Lo devo a Trieste e ai suoi cittadini, cui serve una guida capace di portare avanti le cose senza bloccare tutto».
Dipiazza fa sapere di aver accettato di svolgere un ruolo di sintesi, un ultimo tentativo per evitare il conflitto. Gliel'ha chiesto Antonione. Che, a un passo, sorride. E' sereno. Tira dritto. Fa capire che Roberto Menia potrebbe essere un alleato: «Con lui parlo sempre, mi fa piacere abbia avuto un riconoscimento importante da parte del suo partito dopo aver fatto scelte sempre molto coraggiose». E anche il Terzo Polo, chissà, potrebbe essere della partita: «Mi fa piacere l'attestazione personale di Enrico Bertossi. Al di là di questo credo che con i centristi si possa trovare un'intesa».
Di certo è un Antonione ottimista, confortato dall'intervento di Renzo Tondo, che si è confermato nuovamente suo sponsor: «Il presidente - racconta il diretto interessato - ha chiarito che toccherà ai vertici politici assumersi la responsabilità di prendere una decisione, anche se potrà scontentare qualcuno». E sempre Antonione si augura che l'incarico a Dipiazza di fare sintesi "venga accettato da tutti". Una formalizzazione che, tuttavia, non è arrivata ieri sera. I camberiani dicono che non se ne parla. Pure Gottardo esclude investiture. La sintesi, precisa il coordinatore regionale, «spetta agli organi di partito». Più precisamente «al coordinamento nazionale, che prenderà atto di tutte le situazioni». Ma, altra certezza, «Dipiazza dovrà dare il suo consenso». Anzi, «il partito cercherà di avere una visione con lui su tutto». Sarebbe tra l'altro il caso, insiste Gottardo, di iniziare a ragionare di programmi. Il vertice, oltre a ufficializzare la spaccatura gigante, serve a sancire anche il chiarimento tra Tondo e il sindaco, che lamenta solo il metodo («Per il resto nulla da rimproverare»), sulla questione Porto e pure alla chiusura, stavolta sì, sulle candidature alle Province di Trieste e Gorizia: il Pdl candiderà Giorgio Ret, sindaco di Duino Aurisina, e Simonetta Vecchi, sindaco di Villesse.
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