Dimissioni a catena da Territorio Libero

Saltata l’assemblea. Lasciano Vito Potenza e Nicola Sponza. Gli indipendentisti verso l’enessima scissione
Paolo Deganutti, Andrej Rupel, Vito Potenza e Nicola Sponza in una foto di archivio
Paolo Deganutti, Andrej Rupel, Vito Potenza e Nicola Sponza in una foto di archivio

TRIESTE Territorio libero era nato al cubo e si è ridotto alla radice quadrata. Un anno e mezzo dopo il movimento indipendentista nato nel dalla scissione di Trieste Libera nell’estate del 2014 produce una nuova scissione che coinvolge la lista civica Liberazione Triestina. Il risultato finale, in via di definizione, sarà quello della nascita di due movimenti e di due liste civiche. A smentire la profezia di Iure (Giorgio Marchesich): «Alla fine resterà un solo candidato sindaco indipendentista» (sottinteso chi, ovviamente).

Il “Territorio Libero” si spacca per il voto

L’assemblea chiarificatrice di Territorio Libero convocata dal direttivo per sabato scorso nel solito capannone di via dei Cosulich non si è mai tenuta. È stata “sconvocata” a causa della indisponibilità dello spazio (questa la ragione ufficiale) e rinviata a data da destinarsi. In realtà in contemporanea ne è stata convocata un’altra, semiclandestina, in un bar di viale XX settembre. Nella sede di via Roma 28, nella migliore delle tradizioni delle faide indipendentiste, sono state cambiate le serrature. L’appartamento, messo a disposizione del movimento dal membro del direttivo Claudio Beorchia, è anche la sede della lista Liberazione Triestina di cui è presidente l’avvocato Nicola Sponza e che, per dieci giorni a settembre, ha avuto come candidato sindaco Vito Potenza, presidente del Tl3.

Territorio Libero, ridotto ormai a una cinquantina di iscritti, sta vivendo un’implosione precoce. All’ennesima potenza. Lo testimoniano il valzer delle dimissioni (alcune persino retrodatate) comunicate ai soci sabato scorso: «L’avvocato Nicola Sponza ha rassegnato le proprie dimissioni dalla carica di segretario e consigliere del direttivo in data 29 settembre 2015 (le dimissioni sono state ratificate in data 5 ottobre). Il signor Potenza Vito ha rassegnato le proprie dimissioni dalla carica di presidente in data 22 settembre e da consigliere del direttivo in data 12 ottobre (le dimissioni sono state ratificate rispettivamente il 23 settembre ed il 12 ottobre 2015). Alla luce dei fatti ed in base agli articoli 12 e 13 dello Statuto il movimento è amministrato da un Consiglio direttivo composto dai soci Andrej Rupel, Luca Milkovitsch, Claudio Beorchia, Stefano Fierro e Giorgio Vrtlar che ha nominato presidente Andrej Rupel e segretario Luca Milkovitsch».

Trieste, Marchesich unico candidato indipendentista

E pensare che solo due giorni prima l’ex vicepresidente Rupel aveva rassicurato tutti rispetto alle notizie uscite sulla stampa: «Smentiamo che ci siano avvisaglie di una possibile futura scissione e di rimpasti in seno al Consiglio, nonchè epurazioni ed espulsioni». Erano solo dimissioni a catena che potrebbero continuare con quelle di Sponza da Liberazione Triestina e di Rupel da Territorio Libero. È ormai pronto un nuovo movimento indipendentista con simbolo e collegata lista elettorale ma senza alcun riferimento al Tlt. Sede ancora da identificare. L’avvocato Sponza l’aveva preannunciato. Il nome che circola è quello di “Uniti per Trieste”.

Nel simbolo, dai colori blu e rosso, l’alabarda e il castello di Miramare. Con l’ex segretario Sponza ci sarebbero il Coordinamento dei lavoratori portuali (Clpt), il gruppo Carso a maggioranza slovena, i volontari per la sicurezza oltre al libraio Paolo Deganutti, responsabile economico del Tl3. Un’operazione guardata con favore da alcuni soci fondatori di Trieste Libera come Alessandro Gombac e Stefano Ferluga. «Bisogna che il movimento si sforzi di esprimere una rappresentanza e una tattica adeguata e priva di estremismi infantili e personalismi spesso ridicoli», spiega Deganutti. Nel Territorio Libero resterebbero Vito Potenza e un gruppo di fedelissimi pronti a innalzare bandiera elettorale di Liberazione Triestina. Il geometra candidato sindaco con al fianco Giorgio Descovich Deschi, promotore del progetto Agape che ha portato un po’ di Russia dentro il movimento. Potenza l’aveva già indicato come futuro “vicesindaco”. Con il placet di Putin, ovviamente.

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