“Digiuno” finito a Palazzo Riaprono il bar e la mensa

Un’azienda di Bari si aggiudica l’appalto per la buvette del Consiglio regionale Ma cinque lavoratori rischiano il posto: il sindacato pronto a far partire le cause
Di Gianpaolo Sarti

TRIESTE. Riapre la buvette del Consiglio regionale di piazza Oberdan. Ad aggiudicarsi l’appalto un’azienda con sede a Bari, la Ladisa spa, specializzata nel settore della ristorazione professionale. L’inaugurazione è prevista nel corso della prossima seduta dell’aula, tra il 18 e il 19 novembre. Una ripartenza, tuttavia, che si porta ancora dietro le vecchie tensioni sul personale.

Stando a quanto rileva la Cgil e a quanto confermano gli uffici del Palazzo, gli ex dipendenti in servizio nella passata gestione affidata alla Cooperativa Primavera di Varese, poi fallita a causa di un’inchiesta giudiziaria che aveva coinvolto i vertici dell’impresa, non avrebbero ricevuto rassicurazioni concrete sulla riassunzione. Questo nonostante nella gara della Regione fosse stata chiaramente indicata una clausola, tuttavia non vincolante, che invitava al riassorbimento. Solo 1 su 5 degli ex sarebbe stato contattato per un colloquio. Il sindacato è pronto a far partire le cause di lavoro. «Abbiamo chiesto di avere garanzie scritte dall’azienda – spiega Virgilio Toso della Cgil – facendo presente che esiste anche un contratto nazionale del commercio che prevede il passaggio. Inoltre pure l’appalto del Consiglio regionale, sebbene non in forma obbligatoria visto che non sarebbe stato possibile, suggerisce di prendere in considerazione il personale in servizio prima. Uno è stato contattato, ma almeno tre vorrebbero il posto. Ora faremo i nostri passi sul piano legale, anche perché da quando abbiamo trasmesso i dati sui lavoratori, non abbiamo ricevuto alcun riscontro».

La Ladisa spa opera dal 1999 in varie regioni italiane con un organico di mille dipendenti per complessivi 25 milioni di pasti annui. E, rendono noto gli uffici di piazza Oberdan, è già presente in Fvg con appalti a Pordenone. La firma del contratto di affidamento del servizio mensa e bar è avvenuta pochi giorni fa. L’impresa prenderà possesso dei locali a partire da oggi e va così a sostituire, dopo uno stop che si trascina da prima dell’estate, la Primavera.

La coop di Varese, attiva a livello nazionale, era stata colpita da un’indagine giudiziaria sui responsabili aziendali, arrestati con l’accusa di aver sottratto oltre 2 milioni di euro dalle buste paga: venivano individuati i giorni in cui il dipendente aveva lavorato di più e si trasformavano le ore da lavorative, e quindi pagate, in permessi non retribuiti. Operazioni che consentivano di sottrarre a Inps, Inail e Agenzia delle entrate i contributi e l’Irpef non versata. L’inchiesta aveva indotto le banche a ritirare i prestiti mettendo la cooperativa nelle condizioni di non riuscire più a retribuire il personale e a pagare i fornitori. I cinque dipendenti in sevizio in Consiglio regionale, prima di perdere il posto, erano rimasti per mesi senza stipendio.

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