Digitale terrestre, ancora ”nebbia” a Roiano, Rozzol e sul Carso
Sintonizzazione difficile anche a Roiano. I tecnici: «Tutta colpa del canale 24». «Nelle stesse case – annota Eugenio Dambrosi del Corecom– può capitare che uno riceva il segnale e uno no»

Foto d'archivio
Si chiama canale 23 e fino a a poco tempo fa smistava la gran parte del segnali Rai verso i televisori analogici. Ma è bastato farlo slittare di un punto, fino al canale 24, per originare quella sconfortante incertezza che ancora oggi porta molti triestini a risintonizzare con frequenza quotidiana i loro schermi lcd, al plasma o a led. Molti, ma non troppi. In effetti, considerata l’elevata età media della popolazione e le caratteristiche, anche orografiche, del territorio, il passaggio al sistema digitale terrestre è risultato nella provincia di Trieste quasi indolore.
«Quasi tutti – ammette Stefano Vertovese, che con la Cooperativa La Piazzetta e The Action era stato allertato per dare assistenza a domicilio – si sono arrangiati al meglio da soli. La nostra attività è terminata con dicembre, quando già si affrontavano sempre meno problemi, anche se delle oscillazioni hanno continuato ad esserci. Ma c’è stata una sorta di catena di solidarietà spontanea che ha risolto molte questioni».
«Nelle stesse case – annota Eugenio Dambrosi del Corecom, che pure assicura una scarsissima conflittualità degli utenti sull’argomento – può capitare che uno riceva il segnale e uno no, ma alcune cose devono ancora andare a regime».
In buona sostanza, i problemi di ricezione riguardano oggi come oggi a Trieste e sul territorio zone ben definite come il Carso, nella sua interezza da Basovizza a Sistiana, oltre a certe aree, per così dire, ”incassate” che avevano problemi anche in precedenza. Si tratta della parte alta di Roiano, che non ”vede” Conconello, e delle vie Cumano, Sambo e Sbisà, come racconta l’antennista Giuliano Ziberna, uno di quelli indicati dalla Regione. «Siamo obbligati e mettere filtri e orientare le antenne una in una direzione, e la seconda nell’altra. Certo, è una zona dove ci sono sempre stati problemi, ma si sperava che col digitale si risolvessero. Sull’altipiano – continua Ziberna – a Prosecco i canali Rai sono molto forti, mentre gli altri più bassetti. Anche ad Aurisina bisogna posizionare due antenne, una verso il Veneto e una verso Conconello. Ma è soprattutto Mediaset a offrire una frequenza non buona, con la qualità non al massimo....».
Mediaset? In città il problema è opposto e riguarda invece i primi tre canali Rai. Invedibili in molte abitazioni, nonostante forsennati smaneggiamenti. E qui salta fuori la vicenda del canale 23. «La Rai, in effetti – racconta con cortese precisione Nevio Merlino, responsabile regionale di RaiWay – sta scontando il fatto che negli anni passati, negli impianti fatti per ottimizzare il segnale analogico era prassi tipica degli installatori bloccare con filtri i canali 22 e 24, per evitare interferenze sul 23. Ora che si è passati sul 24, dunque, è quasi impossibile vederli per chi non ha adeguato l’antenna...».
Ma le varie ed eventuali sono innumerevoli. Merlino cita ad esempio i decoder, «che hanno un’opzione di ricerca automatica, spesso autonoma, che aggiorna anche la memorizzazione automatica, col risultato spesso di azzerare quanto fatto il giorno prima». E anticipa comunque novità positive. «Con oggi (ieri ndr) è stato attivato un nuovo sistema di antenna e potrebbero esserci dei miglioramenti soprattutto sull’Altipiano. Anche Rozzol Melara era una zona leggermente in ombra ma ora dovrebbe beneficiare della giusta qualità di segnale».
Ad aggiungere incertezza subentra anche un dato non previsto. Quello meteorologico. «Sul Carso con la nebbia – raccontano all’ Elettrotecnica Umek – il digitale non si vede, soprattutto Mediaset. Se il segnale è già debole, risulta ulteriormente ostacolato. A Duino Aurisina o Samatorza, in quelle cicostanze climatiche, Mediaset non si è vista per dieci giorni».
RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo
Leggi anche
Video