Differenziata, nuovi sacchi a casa per arrivare al 70%

La strategia di Provincia e Isontina Ambiente tende in primis a eliminare definitivamente i classici involucri neri. Bollette più “magre” se decolla
Di Francesco Fain
Bonaventura Monfalcone-04.07.2014 Rifiuti non conformi-Centro-Ronchi dei Legionari-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-04.07.2014 Rifiuti non conformi-Centro-Ronchi dei Legionari-foto di Katia Bonaventura

Arrivare alla scomparsa definitiva del sacco nero (che non favorisce la raccolta differenziata e diventa ricettacolo di rifiuti di ogni genere). Puntare ad una diffusione sempre più marcata del sacco giallo. Come? Entro l’anno, probabilmente già entro l’estate, verranno distribuiti a tutte le famiglie isontine i sacchi bianchi, gialli e in mater b per favorire una corretta raccolta differenziata.

L’annuncio è di Giuliano Sponton, direttore di Isontina Ambiente (Isa).

Differenziata

a rilento

Tutto nasce dal fatto che la raccolta differenziata langue. Anzi, cala. E ciò non succede più soltanto nei centri maggiori (Gorizia e Monfalcone) ma anche nei paesi. In questo senso, è illuminante la lettura della “Relazione sullo stato della gestione delle funzioni in materia di rifiuti e ambiente (ai sensi della legislazione regionale in materia di rifiuti legge 30/1987)” redatta dalla Provincia: un report molto puntuale fatto di dati e statistiche aggiornate. Su scala provinciale, la raccolta è diminuita dal 62% al 61%. Ma i Comuni dove si è registrato il regresso maggiori sono Medea (dal 69 al 65 per cento nell’arco di un solo anno) e San Floriano del Collio (dal 71 al 67%). Perché cala? Perché probabilmente i cittadini si sono stancati di trasformare i propri giardini e i propri terrazzini in centri di selezione dei rifiuti senza avere, a contraltare, benefici e risparmi in bolletta.

E allora, che fare? Provincia e Isontina Ambiente (Isa) hanno deciso di rilanciare in grande stile la selezione dei rifiuti perché alternative non ci sono e tornare indietro non si può. «L’obiettivo è di arrivare al 68/70% - spiega ancora il direttore Sponton - perché più aumenta la differenziata e più si inalzano le possibilità di vedere le bollette calare. Perché? Meno rifiuti vanno al termovalorizzatore di Trieste e più lievitano i risparmi».

La scomparsa

dei sacchi neri

Sono stati banditi nel giugno scorso. I sacchi neri delle immondizie vengono utilizzati ormai soltanto come involucro dei parchimetri sfasciati dai vandali. Se ne vedono pochi ai bordi delle strade utilizzati per lo scopo per cui sono stati realizzati: raccogliere rifiuti. Ed è positivo. Questa è la riprova che la mini-rivoluzione introdotta da Isontina Ambiente sta sortendo i suoi primi effetti. Ma oltre alle sensazioni visive intervengono i numeri. Con lo stop al sacco nero e con il ritorno in grande stile del sacco giallo si pensa di riuscire a far incrementare la raccolta differenziata. «Ma dobbiamo migliorare ulteriormente e arrivare all’eliminazione integrale del sacco nero - spiega ancora il direttore di Isontina Ambiente -. A Mariano del Friuli, dove è in atto una sperimentazione, è totalmente scomparso. Contiamo che non appena verranno distribuiti i sacchi degli altri colori a domicilio riusciremo a bandirlo da tutta la provincia».

Ma come si a conferire correttamente il rifiuto secco residuo? A rammentare regole che già c'erano prima ma che con il tempo qualcuno ha iniziato a non rispettare più è la stessa Isa: va utilizzato solo il sacco giallo o il sacco rosso se il soggetto è un’azienda. Il sacchetto va esposto la sera precedente alla giornata del suo asporto. Non vanno utilizzati i sacchi neri. Isa, con la collaborazione della Provincia, lo scrive a caratteri cubitali nelle migliaia di volantini (più di 60mila) distribuiti a tutte le famiglie isontine (Grado esclusa). Sì, il sacco nero è stato bandito. Definitivamente.

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