Diffamò Cosolini: la replica dell’imputato Parovel
Ritengo che l'articolo «Diffamò Cosolini, Parovel rinviato a
giudizio» pubblicato dal Piccolo il 28 novembre 2013 a pagina 26 travisi la
vicenda in maniera lesiva della mia onorabilità personale e professionale.
Replico perciò a rettifica:
1) il vostro articolo fa sembrare, contrariamente al vero, che io mi sia
difeso invano nelle indagini preliminari e davanti al GIP, invocando pure
il segreto professionale, per avere pubblicato una notizia falsa come vera;
2) la verità è che io, all'esatto contrario, ho scelto di astenermi da ogni
difesa preliminare, e dal comparire all'udienza GIP, proprio per venire
rinviato al giudizio penale pubblico dove poter dimostrare appieno (art.
596, III comma, n. 1, c.p.) legittimità e fondatezza di quanto ho scritto;
3) non ho infatti pubblicato notizie false, ma chiesto chiarimenti (non
pervenuti) su informazioni allarmanti di interesse pubblico su
sdemanializzazioni di aree portuali e di porto franco che io ritengo di
poter dimostrare illecite, ed ho riferito le ipotesi di corruzione a
retroscena di tali progetti, e non personalmente a Cosolini od altri;
4) ciò è riscontrabile dalla semplice lettura, su
www.lavocediTrieste.netdel mio articolo in rete “incriminato”,
risalente al 6.12.12, e delle mie
precisazioni a stampa (Voce n. 27 del 26.6.2013, pag.12) sulla querela
ricevuta dal sindaco Cosolini.
Paolo G. Parovel
direttore de La Voce di Trieste
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