Dietrofront, la Cciaa di Gorizia non vende più il quartiere fieristico

I nuovi vertici dell’ente camerale cambiano idea rispetto alla precedente dirigenza: «Non c’è nessuna intenzione di alienare l’area». Il futuro sarà espositivo ma anche sportivo
Di Francesco Fain
Bumbaca Gorizia 19.11.2012 Azienda Fiere in degrado - Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 19.11.2012 Azienda Fiere in degrado - Fotografia di Pierluigi Bumbaca

Avrebbero voluto venderlo. O meglio: speravano di riuscire ad alienarlo. Era il novembre 2012 quando scrivemmo che la Camera di commercio di Gorizia stava seriamente pensando di mettere in vendita (o al limite affittare) il quartiere fieristico di via della Barca. Troppo costoso mantenere quell’area immensa per organizzare una manciata di manifestazioni fieristiche all’anno. Il precedente presidente della Camera di commercio Emilio Sgarlata si spinse anche oltre e chiese ad un pool di esperti una perizia di stima: emerse che l’area ha un valore di oltre 10 milioni di euro. Tanti soldi in momenti come questi: è difficile se non impossibile individuare uno “zio d’America” che arrivi a Gorizia e metta sul piatto quella signora cifra.

Oggi è passata molta acqua sotto i ponti. È cambiato il presidente, sono cambiati tutti i vertici della Camera di commercio. L’intenzione è ancora quella di “disfarsi” della cara, vecchia fiera? Gianluca Madriz, presidente della Cciaa, è chiaro: «Proprio in questi giorni, è iniziato un ragionamento sul futuro dell’area di via della Barca. Ho portato l’argomento anche all’attenzione della giunta camerale per iniziare una serena valutazione», premette Madriz. «Nel corso del 2013 si sono svolte più manifestazioni fieristiche degli anni precedenti che hanno valorizzato e portato un crescente interesse nei riguardi della struttura di via della Barca. Questo per dire che non c’è nessuna intenzione, da parte mia, di alienare il quartiere fieristico. Anzi, non escludo che si possa intervenire con oltre opere di risanamento per migliorare ulteriormente la funzionalità della struttura».

Si tratta di un cambiamento di prospettiva radicale: dalla possibile vendita alla valorizzazione. «Certo, è chiaro che non si può pensare di mantenere un’area di questo genere con un paio di fiere l’anno. Per questo, lancio un invito: chi vuole utilizzare il quartiere fieristico, chi ha delle idee, si faccia avanti». Inoltre, fa eco il segretario generale della Cciaa Pierluigi Medeot, si cercherà di migliorare sempre più «la già ottima collaborazione con Udine&Gorizia fiere in maniera tale da riempire di ulteriori contenuti quegli spazi».

E in questa direzione va anche la richiesta della Cciaa al Comune di Gorizia di ottenere “una nuova destinazione urbanistica sportiva, complementare alla destinazione primaria fieristico-espositiva”. «Credo che entro la prossima primavera la variante sarà bella e approvata - ha dichiarato un paio di mesi fa Guido Germano Pettarin, assessore comunale all’Urbanistica -. Ci sono società sportive che hanno già chiesto di poter utilizzare gli spazi fieristici per le attività sportive. Il provvedimento riguarda tutta la zona fiera, in particolare il padiglione D». Quest’ultimo spazio, che è il più grande e capiente, sarà utilizzato anche per finalità sportive non agonistiche, diventando una sorta di maxi-palestra per effettuare allenamenti.

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