Diego Contini vinto da un male incurabile
L’avvocato cinquantatreenne lottava da tempo contro il cancro. Gaggioli: «Era una persona amabile»

Gorizia perde un validissimo professionista, un appassionato sportivo, una persona di gran cuore.
Si è spento infatti nella serata di sabato all’ospedale di Gorizia, dove era ricoverato, l’avvocato Diego Contini. Aveva 53 anni, e non ha potuto vincere la difficilissima battaglia contro un male terribile che stava combattendo con coraggio e spirito positivo ormai da diversi anni. «Vorrei ricordarlo come una persona amabilissima e un ottimo avvocato – è il ricordo di Silvano Gaggioli, presidente dell’ordine degli avvocati di Gorizia –, che considerava molto importante la difesa della dignità della professione, e che in tal senso ha operato per tutta la sua carriera». A Contini poco più di due anni e mezzo fa fu diagnosticata una forma piuttosto aggressiva di tumore al cervello, per la quale nel marzo del 2015 si sottopose ad una delicata operazione all’ospedale di Udine. Proprio in quell’occasione le sue condizioni di salute divennero pubbliche, visto che l’avvocato volle condividere i suoi pensieri, le sue riflessioni, le sue speranze e le inevitabili fatiche della lotta contro la malattia scrivendo sul suo profilo Facebook una sorta di diario. Una decisione presa per rendere partecipi di quello che stava vivendo i tantissimi amici e conoscenti che continuavano ad incoraggiarlo con messaggi pieni di speranza e positività.
Dopo l’intervento e le cure il male sembrava essere stato sconfitto, ma si è poi fatalmente ripresentato, questa volta in modo ancor più crudele. Contini, però, ancora una volta non si è arreso, e ha continuato a lottare con lo stesso spirito da combattente. O da sportivo. Già, perché se il legale goriziano era molto noto e stimato in città per la sua professione di avvocato, altrettanto conosciuta era la sua passione per lo sport. Aveva giocato a calcio con la maglia della Pro Gorizia, amava e praticava il ciclismo, e in anni più recenti si era scoperto ottimo podista, specialista tra l’altro delle grandi distanze. «E non ha smesso di correre, fino a che ha potuto – lo ricorda ad esempio Emiliano Feleppa, presidente del Gruppo Marciatori Gorizia di cui proprio Contini vestiva la maglia –. Diego era una persona di grande cuore e di grandi passioni, la notizia della sua scomparsa ci ha colpiti moltissimo, pur conoscendo la criticità delle sue condizioni». Ma per l’avvocato Contini lo sport non era solo passione. Poteva, doveva essere anche occasione di crescita umana, una “scuola di vita” soprattutto per i giovani. E in tal senso fu promotore assieme alla Juventina di Sant’Andrea del bel progetto “Il Calcio è Vita”, che vede i ragazzini del vivaio biancorosso giocare a calcio ed allenarsi assieme ai ragazzi disabili seguiti dalle associazioni del territorio. Il tutto, come ci raccontò Contini in occasione del via della prima edizione del progetto, per «dare la possibilità ai nostri giovani di imparare dalle persone che affrontano la disabilità, che tutti noi dovremmo prendere come esempio. Non si tratta quindi di beneficenza: siamo qui perché possiamo crescere e imparare molto». Progetti (quest’iniziativa prosegue tutt’ora), esempi e messaggi destinati a restare nel tempo, e non solo nel cuore delle tante persone che l’hanno conosciuto e amato.
Contini lascia la moglie Serena, la sorella Michela e i genitori. La data del funerale, a ieri, non era ancora stata comunicata.
Marco Bisiach
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