Si allarga il dibattito sulla nuova provincia: «Anche Cervignano torni con Gorizia»

Michele Tomaselli chiede al sindaco Balducci di prendere posizione. L’idea è quelle di far convogliare nel nuovo ente i dieci comuni della diocesi isontina, che contano quasi 34 mila abitanti

Francesca Artico
Il municipio di Cervignano in piazza Indipendenza
Il municipio di Cervignano in piazza Indipendenza

Il dibattito legato all’ipotesi di costituire una nuova Provincia Aquileia-Gorizia, proposto dal sindaco di Aquileia Emanuele Zorino, si sta ampliando anche perché potrebbe inglobare non soltanto l’antica città patriarcale, ma anche altri comuni dell’Agro Aquileiese. Ed è questo il tema centrale della proposta, ovvero che oltre ad Aquileia potrebbero decidere di fare il loro ingresso nel nuovo ente provinciale anche gli altri Comuni del territorio oggi afferenti all’Arcidiocesi di Gorizia: 33.939 gli abitanti. Ciò ridimensionerebbe la Provincia di Udine, quando sarà ricostituita nel 2026.

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I dieci Comuni appartenenti alla Arcidiocesi goriziana sono, oltre ad Aquileia, Aiello del Friuli, Campolongo Tapogliano, Cervignano del Friuli, Chiopris Viscone, Fiumicello Villa Vicentina, Ruda, San Vito al Torre, Terzo di Aquileia e Visco.

Dal Comune di Cervignano, il più importante in termine di abitanti, nessuna dichiarazione ufficiale, ma qualcuno in città si sta muovendo ed è il presidente di Cervignano Nostra, associazione per la salvaguardia e la valorizzazione dei beni culturali, Michele Tomaselli, che già in passato aveva affrontato il tema. Lo fa sollecitando il sindaco Andrea Balducci a prendere posizione citando una dichiarazione dell’amministratore avrebbe dichiarato trattarsi di una «questione anacronistica».

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A sinistra il sindaco di Aquileia Emanuele Zorino, a destra la Basilica

«Il tema è stato affrontato e in più occasioni, da noi sul Messaggero Veneto nel 2019 – dice Tomaselli –, e ancora prima di noi dal professor Marzio Strassoldo. Certamente il Cervignanese, l’Aquieiese e gli altri potrebbero ottenere vantaggi e Gorizia stessa, ritengo, molto di più. Tuttavia ormai i legami con Gorizia sono quasi perduti: si tratterebbe di ricostruire quella identità culturale un tempo ben nota nella ex Contea principesca di Gorizia e Gradisca che – ricordo – ha legato Cervignano e Aquileia a Gorizia per molti secoli. Politicamente finora nulla è stato fatto, con il rammarico che soltanto Aiello e Aquileia sono stati inseriti nel 2023 nell’ambito dei Comuni ricompresi nell’area geografica di Go!2025».

Tomaselli afferma che se vi sono presupposti di avvio è da capire come saranno strutturate le nuove Province (non è certo tema di carattere associazionistico), «ma al di là delle parole dell’assessore Roberti (non vorremmo assistere a un’altra riforma simil Uti), vorremmo capire come la politica intenda procedere soprattutto per il miglioramento di servizi pubblici. Certamente – dice – almeno da parte di molti, l’idea del ritorno di Cervignano al Goriziano non dispiacerebbe. Tuttavia il tutto dipenderà dalla visione della politica e dalla risposta dei territori dell’ex mandamento di Cervignano. I confini della Diocesi di Gorizia in tal senso potrebbero aiutare. Poi la parola è soltanto della politica. A tal proposito ci è parso di capire che il sindaco di Cervignano Andrea Balducci parlando di questione anacronistica e di altre priorità, non ne veda il bisogno. Sentiamo invece la necessità di affrontare il dibattito attraverso incontri pubblici anche per avere delle risposte chiare di interesse culturale».

Il presidente di Cervignano Nostra Tomaselli conclude rimanendo «disponibile anche per sentire nuovi approfondimenti e organizzare incontri vista l’assenza di una commissione cultura nel Comune di Cervignano». 

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