Dialogo italo-sloveno: il 24 febbraio a Lubiana le onorificenze di Pahor

Il presidente le consegnerà a Dipiazza, Rojc e ai vertici di Skgz e Sso. Assente Fedriga, in missione all’estero
Mauro Manzin

TRIESTE L’Ordine d’oro al merito della Repubblica di Slovenia al governatore del Fvg Massimiliano Fedriga, e alla senatrice Tatjana Rojc, quello d’argento al sindaco Dipiazza, alla presidente della SKgz Ksenija Dobrila e al presidente della Sso Walter Bandelj saranno conferiti il prossimo 24 febbraio a Lubiana, dal presidente della Repubblica Borut Pahor.

Unico assente, peraltro giustificato, il governatore Fedriga impegnato in missione all’estero e la Regione conferma di aver già parlato con le autorità slovene. Autorità slovene che confermano e spiegano che «sarà trovata un’altra importante occasione per consegnare l’onorificenza a Fedriga».

La solenne cerimonia si svolgerà al palazzo della presidenza di Lubiana, alle 11, alla presenza di autorità dello Stato sloveno e della rappresentanza diplomatica italiana nel Paese e di quella slovena a Roma. Il presidente Pahor leggerà la motivazione ufficiale dell’onorificenza e poi consegnerà personalmente l’Ordine d’oro e d’argento al merito ai quattro “premiati”.

«Ringrazierò il presidente Pahor - spiega un’emozionato sindaco Roberto Dipiazza - per l’onore, ma anche perché di fatto così si chiuderà la tormentata storia del Novecento di queste terre». Tutto è nato da quel quasi blitz di Pahor e del presidente Sergio Mattarella a Basovizza, ricorda Dipiazza, organizzato in poche settimane. «E quel giorno quando ho visto i due presidenti prendersi per mano - confessa - beh mi è scappata una lacrima» . E poi annuncia: «Quando la Croazia entrerà in Schengen abbiamo l’intenzione di riproporre un grande concerto con palcoscenico piazza dell’Unità d’Italia con i presidenti di Croazia, Serbia e altri Paesi dei Balcani occidentali». Insomma una riedizione allargata del concerto dei Tre presidenti svoltosi proprio in piazza dell’Unità d’Italia nel luglio del 2010.

La senatrice Tatjana Rojc non avrebbe mai pensato a simile onore. «Sarà un piacere condividere l’onorificenza - spiega Rojc - con altri protagonisti di un percorso di riconoscimento della comunità slovena come soggetto di questo territorio, senza dimenticare la restituzione del Narodni Dom». «Restano alcune questioni aperte - conclude la senatrice - come la garanzia di una rappresentanza parlamentare per gli sloveni e alcuni problemi relativi all’attivazione dell’art. 38 sulle scuole slovene, ma l’atmosfera è positiva , spero vada tutto bene».

Raggiante anche la presidente della Skgz, Ksenja Dobrila. «Sono stata sorpresa dall’onorificenza perché ritengo di aver fatto solo il mio lavoro anche se la restituzione del Narodni Dom è un fatto storico». «Vorrei condividere il tutto con coloro che mi hanno preceduta e che si sono battuti per il rispetto dei diritti della minoranza slovena».

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