Dialetto, una lingua per tanti triestini

Come si stanno modificando tanti termini ed espressioni della parlata locale

Al giorno d'oggi c'è chi sostiene che il dialetto triestino stia svanendo perchè non viene più parlato.

Una statistica del 18 novembre 2014, riportata sul Gazzettino, scrive che oggi il 70% delle persone abitanti nel nordest d'Italia parla dialetto molto o abbastanza spesso e che il 68% lo parla con la stessa frequenza. Questo dato, ovviamente, coivolge anche la città di Trieste. Da qui si può dedurre che il dialetto triestino non sta svanendo, si sta solo modificando.

Parole come tacamaco, cheba, carega,scafa, visavì e altre vengono sostituite da termini in italiano "triestinizzato" e vocaboli come "cisto" prendono altri significati.

Il dialetto triestino, amato e utilzzato da quasi tutta la popolazione di Trieste, nasce in realtà dal dialetto veneto. Chiamato "dialetto veneziano d'importazione" o "tergestino", nasce nel diociottesimo secolo. Ma solo con l'impero asburgico diventa il dialetto che conosciamo oggi. Con le immigrazioni e quindi le influenze dei popoli slavi e tedeschi, esso si modifica e prende forma, diventando "el dialeto triestin".

Ma qual è il motivo per cui molti continuano a dire che il dialetto originario si sta estinguendo?

Il 48,7% della popolazione di Trieste supera i 50 anni di età. Di queste, il 21.3% ha già compiuto i 70 anni. Questa parte di popolazione non riesce più a partecipare attivamente alla vita della città, se non per andare a fare commissioni o azioni di questo tipo. Alle feste, alle manifestazioni e ai raduni ci pensa la gente sotto i 55 anni che occupa circa il 47,4%. Tutte occasioni per parlare, stringere amicizie e... parlare il dialetto della città! Ma un dialetto adattato, modificato, poiché le parole conosciute dai veri esperti del triestino (nati tra il 1925 e il 1940) vanno perse.

È così che "viva l'A. e po bon" diventa "viva là e po bom", è così che "cisto" diventa un modo per dire "perdente" a un compagno di classe. Perchè il dialetto non è stato tramandato o non è stato spiegato correttamente.

Si pensi che molti ragazzi e ragazze dai 14 anni in su non sanno parlare il triestino. Ci sono tuttavia dizionari, libri, articoli,manifestazioni in triestino che potrebbero aiutare noi giovani a riscoprire questo meraviglioso miscuglio di parole slave, austriache, italiane e francesi! Esistono persino l'Inferno e il Purgatorio di Dante Alighieri tradotti in triestino da Nereo Zeper!

Se vogliamo imparare "el triestin patoco" non basta che prendere in mano uno di questi volumi e cominciare a leggere! Il resto poi verrà da sé.

Silene Fornasaro

IV C istituto tecnico

Grazia Deledda

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