Diabete, inattendibili le analisi fai-da-teSotto accusa un appalto della Regione

Le strisce reattive acquistate dalla Regione con un appalto pubblico, l’abbinamento col glucometro, l'apparecchio che legge i livelli di zucchero presenti nel sangue, non sempre funzionano bene e forniscono dati talvolta difformi da quelli ricavati dalle analisi di laboratorio. Su questo problema che potrebbe mettere a rischio l'efficacia delle cure, è stata presentata una interrogazione a risposta immediata al presidente della Giunta regionale Renzo Tondo e all'assessore alla Sanità Vladimir Kosic
TRIESTE
Diabetici attenti. Le strisce reattive acquistate dalla Regione con un appalto pubblico cui hanno partecipato le più importanti ditte del settore, l’abbinamento col glucometro, l'apparecchio che legge i livelli di zucchero presenti nel sangue, non sempre funzionano bene e forniscono dati talvolta difformi – fino a 40 punti- da quelli ricavati dalle analisi di laboratorio.


Su questo problema che potrebbe mettere a rischio l'efficacia delle cure, è stata presentata ieri una interrogazione a risposta immediata al presidente della Giunta regionale Renzo Tondo e all'assessore alla Sanità Vladimir Kosic. L'interrogazione è firmata dal vicepresidente della Commissione sanità, il medico triestino Sergio Lupieri, eletto nelle liste del partito democratico. Lupieri ha raccolto le testimonianze di pazienti e di dirigenti delle associazioni di diabetici che hanno messo in luce che talvolta il complesso strisce reattive - glucometro fornito per la lettura forniscono risultati poco attendibili. Anche in alcuni medici diabetologi che operano a Trieste e in provincia di Gorizia sono insorti dei dubbi e hanno compiuto delle verifiche su una base statistica di qualche decina di pazienti, ma comunque limitata per poter redigere una sentenza definitiva. È stato comunque riscontrato uno scarto - in un paio di casi anche di 40 punti - tra la misura effettuata con striscia e glucometro e quella frutto delle analisi di laboratorio. E da qualche tempo di propria iniziativa ne hanno consigliato i pazienti di sospenderne l'utilizzazione.


Ma non basta. Altre analisi effettuate nei laboratori del Servizio sanitario nazionale su richiesta dei responsabili di alcuni reparti medici. attivati dall’Assodiabetici, hanno detto che il glucometro fornito in comodato d’uso dalla stessa ditta vincitrice della gara per le strisce, era affidabile al centro della propria scala di misura: era invece emerso un giudizio opposto per le parti estreme della stessa scala. In sintesi quelle che misurano la glicemia dei pazienti più a rischio.


Altri problemi sono insorti con le temperature. Il complesso glucometro - striscia acquistato il 19 marzo 2009 con decreto dell'amministratore unico dell’allora Centro servizi condivisi, funziona con risultati credibili solo tre i 15 e i 40 gradi centrigradi, mentre la stragrande maggioranza degli gli analoghi prodotti di altre ditte, ha un ”range di utilizzazione” più ampio: dai 5 al 40 gradi. In sintesi emerge che queste strisce e questo apparecchio, destinate proprio per le temperature di utilizzo unicamente ai reparti ospedalieri, sono state distribuite a Trieste anche al ”territorio” che poi le fornisce gratuitamente ai diabetici. Al contrario non sono acquistabili in farmacia.

Per la fornitura il Servizio sanitario pubblico ha speso 317 milaeuro per due milioni e 442 mila strisce.


Il vicepresidente della Commissione sanità Sergio Lupieri ha raccolto queste testimonianze e ha presentato l'interrogazione “per sapere quali provvedimentii intende assumere la Regione per risolvere la grave situazione createsi, non risultando ad oggi essere stata applicata sul territorio una verifica estesa e particolareggiata su questi prodotti.”


In effetti la legge di fronte a qualunque dubbio su presunte anomalie di farmaci, presidi sanitari o mezzi di analisi ritenuti pericolosi per la salute dei cittadini, fa obbligo ai medici e ai farmacisti di segnalarne i difetti riscontrati al Ministero della Salute. Se questo è accaduto, non ne è stata data comunicazione ad alcuno. Va aggiunto che i criteri utilizzato dalla commissione per la valutazione delle diverse offerte provenienti dalle più importanti ditte del settore era basato su due criteri: il prezzo e la qualità.


La prima caratteristica “pesava“ sull'esito finale della gara per il 60 per cento, mentre la qualità solo per il quaranta. Il rischio per la salute dei diabetici - come scrive Sergio Lupieri, è “serio”, anche se precauzionalmente queste strisce, sono fornite nei Distretti territoriali unicamente ai pazienti con il diabete in forma lieve, che non necessita, come accade invece nei casi più seri, di quattro, cinque misure della glicemia al giorno per poi mirare con precisione la quantità di insulina da iniettare. Va infine detto che prima di un giudizio definitivo va accertato se per caso alcuni dei ”lotti” nel lungo viaggio di trasporto fino in regione non abbiano subito alterazioni a causa di alte o altissime temperature a cui potrebbero esser rimasti esposti. Le ”variabili” in gioco che possono compromette l’affidabilità sono molte.


L’inaffidabilità, come sembra stia emergendo, riguarda un limitato numero di casi, dislocati sul territorio a ”macchia di leopardo”, in tempi comunque diversi. Alcuni lontani nel tempo, altri nelle ultime due-tre settimane. Non per questo è meno assillante il problema sollevato pubblicamete dall’interrogazione presentata da Sergio Lupieri e a cui la giunta presieduta da Renzo Tondo dovrà dare risposta entro il 22 e 23 novembre.


RIPRODUZIONE RISERVATA


Riproduzione riservata © Il Piccolo