Di stanza a Gorizia il carabiniere rapito in Yemen
Il governo di Sanaa ha promesso che farà tutto il possibile per rintracciare i rapitori e liberare il carabiniere friulano sequestrato domenica a Sanaa. Lo ha detto personalmente al giornale yemenita Al Thawra il ministro degli Esteri, Abu Bakr al Qirbi, che domenica sera ha avuto una lunga conversazione telefonica con il responsabile della Farnesina, Giulio Terzi. Qirbi, il quale ha assicurato che le ricerche sono cominciate immediatamente. ha ricordato che i sequestri sono "da condannare", sono "rifiutati da tutti i cittadini yemeniti e anche vietati dall'Islam"
Come anticipato dal quotidiano La Stampa di Torino, il carabiniere, il ventinovenne di San Vito al Tagliamento Alessandro Spadotto, in forza al tredicesimo Battaglione dei carabinieri di stanzxa a Gorizia, era in Yemen da appena tre settimane come capo della sicurezza dell'ambasciata italiana; ed è stato prelevato nel quartiere diplomatico, nei pressi della legazione. I rapimenti degli stranieri sono piuttosto frequenti in Yemen, di solito realizzati da membri di tribù che utilizzano gli ostaggi per fare pressioni sul governo. "Se è così, avremo la conferma a breve", spiega William Strangio, capo missione InterSos in Yemen, raggiunto telefonicamente. "Di solito - spiega - i rapitori si fanno sentire nel giro di due/tre giorni e spesso chiedono la liberazione di un membro di tribù in prigione".
Ma non sempre è così: "È accaduto nel passato che gli ostaggi vengano scambiati con qualche gruppo terroristico. A marzo è stato rapito un diplomatico saudita (il vice-console nella città di Aden, Abdallah al-Khalidi; ndr) da criminali comuni legati a gruppi tribali, ma dopo qualche tempo l'ostaggio è stato venduto a un gruppo vicino ad al-Qaeda; e il console non è ancora stato rilasciato". Nel maggio scorso, l'ambasciatore bulgaro yemenita, Boris Borisov, rimase ferito nel maggio scorso da un gruppo di uomini armati che tentavano di rapirlo nel centro di Sanaa.
Spadotto è un veterano della missioni all'estero: da tre anni viene assegnato con regolarità a destinazioni fuori dall'Italia, anche in Paesi particolarmente a rischio. Lui risiede a San Vito al Tagliamento e fa base al Battaglione di Gorizia; la sua famiglia invece è di origine padovana.
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