Di Maio: su Regeni serve una svolta entro l'anno

Il vicepremier al Cairo ha incontrato il presidente egiziano al-Sisi: "Mi ha detto che Giulio è uno di noi". La famiglia in silenzio

ROMA «La normalizzazione dei nostri rapporti con l'Egitto non può che passare per la verità sulla morte di Giulio
Regeni
. Auspico che entro la fine dell'anno si possa arrivare a una svolta» sulle indagini. Lo ha sottolineato oggi 29 agosto il vicepremier e ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, dal Cairo, dove è giunto ieri sera per una visita ufficiale.

Il primo tema affrontato con il presidente egiziano Al-Sisi è stato il caso Regeni, ha spiegato Di Maio dal Cairo dopo un incontro con il presidente egiziano. «Abbiamo detto che ci aspettiamo una svolta dall'incontro, che ci sarà a breve, tra le Procure» italiana ed egiziana «e pensiamo che si debba accelerare. Sia Al-Sisi che membri del Governo presenti sono stati più che disponibili e convengono che la verità vada accertata il prima possibile. Il presidente Al-Sisi ha detto: "Regeni è uno di noì"». Per cui, ha concluso il vicepremier, «auspico che entro la fine dell'anno si possa arriva a una svolta».

Giulio Regeni scomparve il 25 gennaio del 2016 al Cairo, dove si trovava per il suo lavoro di ricerca: fu torturato brutalmente e ritrovato cadavere il 3 febbraio 2016

La conferenza stampa di Di Maio dal Cairo trasmessa in diretta da Rainews è stata seguita anche dalla famiglia di Regeni. Il vicepremier ha detto che «il primo argomento di discussione con il presidente al Sisi» è stato proprio il caso del ricercatore ucciso nel febbraio del 2016 in Egitto. «Abbiamo sentito le parole di Di Maio, ma preferiamo non rilasciare alcun commento», ha detto Paola Deffendi, mamma di Giulio, raggiunta telefonicamente dall’Agi. Anche l’avvocato della famiglia, Alessandra Ballerini, non fa dichiarazioni: «È questa la linea che abbiamo deciso di seguire».

 

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