Di Finizio rimesso in libertà: sarà processato il 7 febbraio

Lesibizionista triestino Marcello Di Finizio, arrestato in Vaticano dopo l'ennesima "impresa" che lo ha visto arrampicarsi asseritamtente per protestare contro la direttive europea Bolkestein sulla facciata della basilica di San Pietro (in altre occasioni era salito sulla cupola) è stato rimesso in libertà dalle autorità vaticane ma rinviato a giudizio per vari reati - tra cui vilipendio e deturpamento di luogo di culto, resistenza e oltraggio alla forza pubblica - di cui risponderà in un processo fissato per il 7 febbraio prossimo.
L'ex titolare del locale "La Voce della Luna" sul lungomare di Barcola a Trieste era entrato di nuovo in azione in Vaticano lo scorso 21 dicembre. Una protesta inscenata nonostante i provvedimenti adottati in passato dalle autorità vaticane per scongiurare nuovi blitz dell'imprenditore, dichiarato in passato persona non gradita e di conseguenza colpito dal divieto di accesso nel piccolo Stato del Papa. Divieto che però,
Di Finizio non ha rispettato, tanto da arrampicarsi di nuovo sul "Cupolone", per poi scendere dopo 48 ore. Una volta tornato a terra, era stato preso in consegna dalla gendarmeria vaticana che l'aveva rinchiuso nelle celle del piccolo Stato. Celle che il triestino ha condiviso con un altro "ospite" di rilievo: l'attivista ucraina delle Femen Iana Aleksandrovna Azhdanovablitz, autrice di un blitz di protesta messo a segno davanti al presepe di piazza San Pietro.
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