Detroit chiude, a casa 124 dipendenti

Oggi la produzione si ferma. In base all’accordo sottoscritto tra azienda e sindacati cassa integrazione fino a maggio 2015
Un presidio dei lavoratori della Detroit
Un presidio dei lavoratori della Detroit

Scorrono i titoli di coda sulla storia della Detroit Refrigeration, una storia iniziata a Ronchi dei Legionari negli anni Novanta. Ormai, purtroppo, il suo destino appare segnato. Oggi la produzione si ferma, da ieri 26 dipendenti sono stati posti in mobilità e dal 7 gennaio per quelli che ancora rimangono inizieranno cinque mesi di cassa integrazione, anticamera della chiusura definitiva dello stabilimento di via Redipuglia e della conclusione di una storia, quella della produzione legata alla refrigerazione, iniziata ancor prima del 1990 con la “Krenter” a Monfalcone.  Due decenni di successi sino ai mesi scorsi, quando la produzione di banchi frigoriferi per la grande distribuzione commerciale ha avuto una profonda recessione.

E per Ronchi dei Legionari sono iniziati i guai. L’incentivo all’esodo, per il quale sono stati messi a disposizione dei lavoratori 15mila euro lordi, è quindi iniziato. Ne hanno usufruito, come detto, 26 operai, in larga parte cinquantenni che di sbocchi professionali ne hanno davvero pochi. Rimarranno in azienda 98 lavoratori che, concluso il periodo del contratto di solidarietà, saranno impegnati sino a maggio nello smantellamento di tutti i macchinari, degli scaffali, degli uffici e di ogni altro locale che, sino a oggi, ha ospitato una produzione di prim’ordine conosciuta in tutto il mondo. E, da maggio, sarà mobilità anche per loro. Lunedì scorso alla Confindustria di Gorizia, sindacati e vertici aziendali, il gruppo veneto De Rigo e in particolare il responsabile dello stabilimento, Vincenzo Durì, hanno sottoscritto l’accordo per la chiusura del sito produttivo. Che prevede anche il pagamento di 8500 euro a ciascun lavoratore per la copertura del periodo in cui non c’era la cigs.

Detroit, lavoratori con il fiato sospeso
Bonaventura Monfalcone-13.11.2014 Presidio-Detroit-Ronchi dei Legionari-foto di Katia Bonaventura

Lunedì incontro in Regione per affrontare la questione relativa al pagamento di altri 5 mesi cassa, da gennaio a maggio 2015. Una vicenda che si chiude con grande amarezza, manifestata dalle parole degli esponenti della Rsu, presenti ieri in municipio. «Questo è il nostro regalo di Natale – hanno tuonato – e ciò che ci rincresce è il silenzio che ha avvolto le trattative avviate dalla Regione. In questi dieci mesi, ovvero da quanto la crisi è diventata sempre più profonda, non è successo nulla. Nessuno si è fatto avanti, ma nemmeno nessuno ci ha fatto capire che eravamo nei loro pensieri, che si stava lavorando per noi e per il futuro delle nostre famiglie». Un isolamento che è stato fatto proprio anche dal sindaco. «Stato e Regione – ha commentato Roberto Fontanot – sono stati i grandi assenti, così come lo è stato il mio partito, quel Pd che ha sempre improntato, a parole però, il proprio programma sul lavoro e sulle prospettive di crescita. Perdere la Detroit per la mia città è una sconfitta colossale, un’assenza che si farà sentire soprattutto per il fatto che mette sul lastrico tante e tante famiglie del nostro territorio. E, a parer mio, nell’indifferenza più totale».

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