Della Vedova: «Dal governo risposte concrete per gli esuli»
Definisce l’esodo dalle terre d’Istria «una immane tragedia umana e nazionale, sulla quale per decenni è calato un silenzio insopportabile». Ed è convinto della necessità di dare finalmente risposte concrete, dopo il lungo e improduttivo balletto fatto di promesse e disillusioni a cui si è assistito finora, alle tante persone che quel dramma l’hanno vissuto sulla propria pelle. Il sottosegretario agli Esteri, Benedetto Della Vedova, spiega così la decisione del governo Renzi, sollecitata a più riprese anche dalla presidente della Regione Debora Serracchiani, di riannodare i fili del dialogo con i rappresentanti degli esuli. Dialogo che si tradurrà, tra due giorni, nel primo incontro dell’atteso tavolo nella sede del dipartimento per il Coordinamento amministrativo della presidenza del Consiglio dei ministri.
«La prossima riunione del tavolo tra governo e associazioni degli esuli fissata per giovedì rientra nell'ambito della ripresa, dopo molti anni, di un confronto istituzionale da tempo auspicato dalle associazioni stesse- afferma Della Vedova, appena rientrato in Italia dopo una missione di due giorni a Cipro -. Si tratta, quindi, in primo luogo, di un gesto di attenzione verso una questione -che investe anche il tema dei diritti umani- su cui il governo è particolarmente sensibile».
Una sensibilità, garantisce il sottosegretario, che verrà dimostrata non soltanto a parole, ma con i fatti. «Auspico che tale dialogo - prosegue l’esponente dell’esecutivo Renzi - possa ulteriormente svilupparsi in futuro attraverso l'individuazione di iniziative concrete, che possano essere condivise dalle associazioni degli esuli. Tra queste, a seguito dell'entrata della Croazia nell'Unione Europea vi è anche il nodo, tutt’ora da sciogliere anche alla luce delle congiunture internazionali, dell’acquisizione degli indennizzi previsti dall'Accordo di Roma del 1983».
Quale sia la formula immaginata dal governo per dirimere appunto la questione dell’eredità economica lasciata dal Trattato di Osimo, però, Della Vedova non lo dice. Non ora, perlomeno. Le carte, lascia intuire, andranno svelate solo al tavolo di confronto. Lo stesso in cui potrebbero emergere anche le diverse sensibilità dei rappresentanti del mondo dell’esodo, ancora divisi sull’opportunità per l’Italia di incassare i circa 90 milioni di dollari che chiuderebbero definitivamente la partita con Slovenia e Croazia. E ancor più distanti sull’eventuale successivo utilizzo di quelle risorse. Un tema quantomai delicato dunque, sul quale Roma è comunque aperta al confronto. «Giovedì, con la ricostituzione formale del tavolo, si avrà un primo scambio di opinioni tra il governo e le associazioni degli esuli. Sono personalmente molto lieto che la riunione avvenga di fatto in concomitanza con il “Giorno del Ricordo”, alla cui celebrazione domani (oggi, ndr) alla Camera dei deputati interverrò a nome del governo, fatto che mi onora. Proprio di recente ho visitato il “Magazzino 18”, che ha evocato in me il silenzio insopportabile calato per decenni su questa immane tragedia umana e nazionale. Per questo - conclude Della Vedova - il mio personale auspicio, condiviso anche la presidente Serracchiani, che ho in quell’occasione incontrato a Trieste, è che il tavolo possa giungere a risultati concreti e duraturi».
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