Delitto Polentarutti, una vicina: «Sentii puzza di carne bruciata proveniente dalla casa di via Carducci»
MONFALCONE Si è fatta avanti una testimonianza molto significativa sulla morte di Ramon Polentarutti, il 40enne monfalconese scomparso il 14 aprile del 2011, i cui resti sono stati rinvenuti, nel novembre scorso, tra le griglie delle vasche di raffreddamento della centrale termoelettrica di A2A. È la testimonianza di una donna, che, sotto anonimato, davanti alle telecamere della trasmissione di “Chi l’ha visto?”, andata in onda ieri sera, ha fornito un nuovo elemento importante: ha ricordato di aver sentito un tremendo e nauseabondo odore di carne bruciata, proveniente dal cortile dell’abitazione di Roberto Garimberti, in via Carducci, dove il monfalconese aveva trascorso gli ultimi mesi prima di svanire nel nulla. Era una mattina di primavera, proprio nel periodo in cui Polentarutti risultava scomparso. Dal suo alloggio vicino alla villetta di Garimberti, attualmente indagato per occultamento e distruzione di cadavere, era uscita in terrazzo e aveva sentito quello strano odore, notando anche del fumo levarsi dal giardino. La donna non ha dimenticato quella sensazione decisamente fastidiosa, che allora attribuì all’incenerimento di uno dei cani di Garimberti. Da qui l’inquietante collegamento, alla luce dei rinvenimenti di altri frammenti di ossa nel cortile di via Carducci.
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