Delitto Giraldi, il dna per trovare l’assassino

Potrebbero essere nel dna le prove della responsabilità di Antonio Fiore, 41 anni, il nuovo indagato dell’omicidio del tassista Bruno Giraldi avvenuto nella notte tra il 22 eil 23 novembre 2003 per il quale è stato condannato Fabio Buosi. Di questo ne sono convinti i pm Federico Frezza e Lucia Baldovin che hanno riaperto il fascicolo dopo la scoperta che la pistola, una Beretta 7.65, con la matricola abrasa, che ha ucciso Buosi, è risultata essere di proprietà di Fiore.
I pm ritengono che Fiore sia stato presente nel taxi di Giraldi. E per questo abbia lasciato delle tracce. Così ieri mattina si è aperta la strada a un incidente probatorio proprio sul confronto tra le (poche) tracce organiche trovate nel taxi che era stato bruciato dopo l’omicidio e i reperti sequestrati nella casa di Fiore. L’incidente probatorio è stato chiesto dall’avvocato Giovanna Augusta De Manzano che difende il nuovo indagato dopo che si è opposta all’accertamento della procura. Sarà disposto nei prossimi giorni dal gip.
Ieri mattina i due pm titolari del fascicolo “riesumato” hanno tentato invece un’altra strada giudiziaria per individuare quelle che ritengono essere le responsabilità di Fiore. La strada è stata quella del conferimento di un incarico di consulente tecnico al capitano Alberto Marino dei Ris di Parma, considerato uno tra i maggiori esperti dell’analisi di tracce ematiche e biologiche: è stato lui a individuare le minuscole impronte ematiche di Chiara Poggi sui pedali della bici Alberto Stasi. Ma è tutto saltato. Perché il difensore Giovanna Augusta De Manzano si è opposta all’espletamento dell’accertamento tecnico non ripetibile riservandosi di promuovere appunto l’incidente probatorio. La differenza, sul piano giudiziario, è sostanziale: il confronto delle tracce ematiche e dei liquidi organici potrà avvenire sotto la regia di un gip e alla presenza di un consulente nominato dalla difesa.
Tutto è nato lo scorso 26 agosto. Quel giorno alcuni carabinieri del nucleo investigativo di via dell’Istria si sono presentati in via di Prosecco 4 nella casa dove risiede Antonio Fiore che in realtà è domiciliato oltreconfine, a Crevatini e non era presente all’intervento. I militari hanno sequestrato del «materiale ritenuto potenzialmente rilevante per le indagini». Si tratta di alcuni capi di abbigliamento tra cui una giacca nera, due paia di guanti e un portafoglio. Ma sono stati presi anche agende, tesserini, certificati e l’autorizzazione per la detenzione di un’arma. E poi foglietti con appunti, ricevute di pagamento, biglietti da visita e alcuni vecchi buoni sconto. Tutto questo materiale generico sarà esaminato - nell’incidente probatorio - e i risultati saranno confrontati con le analisi che hanno evidenziato le tracce organiche nel taxi di Bruno Giraldi.
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