Delitto di Lignano, udienza preliminare per Lisandra
LIGNANO. È rinchiusa nel carcere del “Coroneo” di Trieste dal 17 settembre scorso. Da quando, cioè, poche ore dopo la conferma della prova del Dna, fu fermata dai carabinieri e accusata dell’omicidio dei coniugi Rosetta Sostero e Paolo Burgato. Oggi, dell’efferato delitto consumato tra il 18 e il 19 agosto nella villa degli anziani commercianti lignanesi, in via Annia, risponderà soltanto lei: Lisandra Laborde Rico, 22 anni, cubana di origini, ma cresciuta con la madre e il fratello Reiver a Latisana. L’udienza preliminare davanti al gup del tribunale di Udine, Roberto Venditti, comincerà alle 9.
Scortata dalla polizia penitenziaria triestina, Lisandra varcherà l’ingresso del palazzo di giustizia a fianco del proprio difensore, l’avvocato Carlo Serbelloni. In aula, dalla parte della pubblica accusa, siederà il sostituto procuratore Claudia Danelon, titolare dell’inchiesta, conclusa tre settimane dopo la “mattanza” con l’individuazione e l’imputazione, oltre che della giovane, anche di suo fratello Reiver, 24 anni, scappato nel frattempo a Cuba. È lì che vivono la moglie e i due figli ed è nel carcere dell’Avana che la polizia cubana lo ha rinchiuso, dallo scorso ottobre, dopo le notizie giunte dall’Italia. Estradarlo, però, non è possibile.
E così, in attesa che “Tyson” venga processato in patria, sarà la sorella a cercare di evitare la condanna all’ergastolo che la Procura intende chiedere al giudice, al termine del procedimento che - su richiesta della difesa - sarà celebrato con rito abbreviato. L’udienza di oggi servirà, sostanzialmente, ad ammettere l’imputata al rito e ad accogliere le richieste di costituzione di parte civile presentate dai legali delle persone offese, gli avvocati Stefano Trabalza e Maria Cristina Clementi.
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