Delfino vaga con la fiocina sul dorso
LUSSINPICCOLO. È stato visto nuotare venerdì pomeriggio nelle acque a meridione dell’isola di Ulbo (Olib, arcipelago di Zara). Stava dirigendosi verso Lussino, viaggio intrapreso chissà quante volte ma non in quelle condizioni, con sul dorso piantata un’asta di fucile subacqueo lunga più di un metro.
A notare il delfino sono stati gli esperti dell’istituto lussiniano Plavi Svijet (Mondo blu), che da anni si adoperano in attività di tutela della colonia di tursiopi o delfini dal naso a bottiglia, che conta circa 200 esemplari e vive nelle acque dell’ arcipelago di Cherso e Lussino.
Gli ambientalisti stavano rientrando da un viaggio di studio riguardante l’arcipelago delle Incoronate, quando hanno visto il povero mammifero nuotare in gruppo, l’asta conficcata sulla schiena e che si vedeva chiaramente non appena il cetaceo riemergeva per respirare.
L’arma ha colpito lo sfortunato delfino poco avanti la pinna dorsale, conficcata ad un’angolazione di 45 gradi.
«Abbiamo valutato il luogo d’ impatto dell’asta e la sua angolazione – sono parole di Drasko Holcer, presidente di Plavi Svijet – e abbiamo concluso che l’animale è stato colpito da persone che avevano conquistato la fiducia del delfino. Quest’ultimo si è avvicinato probabilmente per curiosità e per giocare ed è stato crudelmente punito da un pescatore apneista che speriamo sia scoperto e denunciato. Considerando che il cetaceo potrebbe già essere nelle acque antistanti Lussino, invitiamo coloro che notano il delfino arpionato a comporre i recapiti telefonici 091/7697442 o lo 051/604666. Ha bisogno di rapido aiuto e cure perché l’arpione potrebbe causarne il decesso. Bisogna ammettere che quando lo abbiamo visto a sud di Ulbo non pareva in condizioni critiche e stava nuotando tranquillo e veloce. Anche se l’asta non gli avrà leso organi vitali, la situazione potrebbe però peggiorare».
Secondo Holcer, l’animale ferito ha un nome: si tratta di Bojan, avvistato e fotografato per la prima volta il 16 giugno 2004 e che da allora è stato visto ben 55 volte, sempre al largo delle coste di Lussino e nel Quarnerolo.
L’ ultima volta è stato avvistato l’8 agosto scorso nel braccio di mare compreso tra Lussino e l’ isoletta di Oriule. Dovrebbe trattarsi di un maschio in quanto non è mai stato visto in compagnia di un esemplare piccolo.
Le leggi croate sono molto severe nei riguardi di chi uccide, ferisce, importuna o cattura specie tutelate come lo è il delfino. In caso di uccisione, la multa è di 35 mila kune, circa 4 mila e 635 euro.
Dell’episodio è stato informato l’Ispettorato nazionale alla tutela dell’ ambiente, che ha subito fatto scattare le indagini.
Tre anni fa si era avuto un episodio analogo, con un delfino arpionato nelle acque dell’ insenatura di Porto Badò (Budava), nell’Istria sud-orientale. Colpito tra le costole, il mammifero non ce l’ aveva fatta a sopravvivere alla grave ferita.
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